CIS

L’impatto della disabilità acquisita sulla sessualità

Michela Ballarini

Dottoressa in Psicologia Clinico-Dinamica



L’impatto della disabilità acquisita sulla sessualità

La sessualità è un aspetto fondamentale dell’esperienza umana, che abbraccia una vasta gamma di dimensioni emotive, fisiche e psicologiche. Essa include le percezioni di sé e del proprio genere, desideri, fantasie e comportamenti sessuali, i quali sono influenzati da fattori personali, sociali e culturali (Rieve, 1989). Le disabilità acquisite possono derivare da una varietà di cause, come incidenti, malattie, lesioni cerebrali, ictus e altre condizioni mediche che possono compromettere le funzioni fisiche, cognitive o sensoriali di un individuo. È perciò necessario prendere in considerazione come queste disabilità possano avere un impatto significativo sulla sessualità e sull’espressione sessuale delle persone coinvolte. Infatti, secondo un recente articolo, non essere in grado di esercitare pienamente la propria sessualità e non avere accesso a una vita piena di godimento sarebbe più invalidante della disabilità stessa (Míguez Passada, 2020). L’Osservatorio della Disabilità Fisica (ODF) spagnolo riporta che nel 2015, su 1.505.645 donne con disabilità fisico-motorie, il 6% presentava un’elevata soddisfazione sessuale mentre il 72% una bassa soddisfazione sessuale. https://repositorio.comillas.edu/xmlui/bitstream/handle/11531/1052/TFM000123

Nell’analisi qualitativa riguardante il modo in cui i soggetti con disabilità fisica acquisita vivono la propria sessualità bisogna considerare lo stigma a cui sono esposti. Gli individui con disabilità sono, infatti, comunemente visti come asessuati a causa di un’idea eteronormativa predominante del sesso e di ciò che è considerato naturale (Morales et al., 2016). Lo stigma può portare gli individui a interiorizzare i concetti di asessualità e può avere un impatto negativo sulla fiducia, sul desiderio e sulla capacità di trovare un partner, distorcendo la percezione che l’individuo ha di sé e della propria sessualità (Esmail et al., 2010).

In una recente analisi qualitativa sono state condotte alcune interviste per indagare l’esperienza della sessualità nelle persone con disabilità motorie acquisite (Sologuren-García et al., 2023). In particolare sono state indagate le dimensioni di genere (riguardanti la concezione dell’essere uomo/donna, ruoli, stereotipi e discriminazione), legame affettivo (riguardanti rapporti interpersonali e rotture relazionali), erotismo (riguardanti privacy, significato della sessualità, soddisfazione sessuale, masturbazione, pornografia, forme di espressione delle zone erogene, piacere sessuale, difficoltà negli incontri sessuali, educazione sessuale, educazione sessuale dell’équipe sanitaria), e riproduttività (riguardanti maternità e paternità e la possibilità di prendere decisioni in merito alla propria riproduttività).

Un risultato generale rilevato sia negli uomini che nelle donne, è costituito dalle maggiori difficoltà riscontrate negli incontri sessuali a causa della mancanza di mobilità.  Molti dei partecipanti hanno dichiarato come la loro vita sessuale sia finita dopo aver sviluppato la disabilità anche a causa di limitazioni psicosociali come dolore, alterazioni funzionali, depressione, bassa autostima, discriminazione, esclusione, stigma e barriere socio-ambientali), mentre altri hanno cercato modalità alternative per esercitarla nella loro nuova condizione. È, infatti, emerso come man mano che la sensibilità veniva persa o diminuita nell’area genitale a causa della disabilità, essa aumentava in altre aree.

Inoltre la ricerca ha sottolineato come per le persone con disabilità di entrambi i generi sia importante costruire legami emotivi solidi che potenzino le loro relazioni interpersonali, essenziali per una maggiore fiducia in sé stessi ed una soddisfacente espressione sessuale.

Sono state poste in evidenza anche alcune differenze tra la sessualità maschile e femminile. Per quanto riguarda gli incontri sessuali, negli uomini i sentimenti di annullamento della propria sessualità deriverebbero principalmente da una concezione coitocentrica non riconoscendo altre forme di espressione sessuale. Tale concezione genererebbe sentimenti di frustrazione soprattutto in coloro che hanno perso sensibilità nella zona genitale. Per quanto riguarda le donne, invece, predominava una concezione più globale, che consentiva loro un maggiore benessere e soddisfazione.

Inoltre è stato dimostrato come le donne con lesione del midollo spinale, in cui la capacità sessuale è significativamente alterata, non presentano necessariamente disfunzioni sessuali e possono avere una vita sessuale attiva e piacevole, purché ricevano informazioni, istruzione e riabilitazione precoce (Merghati-Khoei et al., 2017).

Infine entrambi i generi hanno affermato che sia i governi che gli operatori sanitari non si siano interessati alla loro salute sessuale (Sologuren-García et al., 2023).

L’assenza di informazioni e di programmi completi di educazione sessuale e disabilità, si tradurrebbe perciò nel rafforzamento degli stereotipi e della discriminazione nei confronti delle persone con disabilità (Esmail et al., 2010; Sologuren-García et al., 2023). Per questo motivo una corretta educazione sessuale sarebbe necessaria affinché i soggetti possano sperimentare nuove forme di sessualità a seguito dello sviluppo della disabilità.

Bibliografia

Esmail, S., Darry, K., Walter, A., & Knupp, H. (2010). Attitudes and perceptions towards disability and sexuality. Disability and Rehabilitation, 32(14), 1148–1155. https://doi.org/10.3109/09638280903419277

https://repositorio.comillas.edu/xmlui/bitstream/handle/11531/1052/TFM000123

Merghati-Khoei, E., Emami-Razavi, S. H., Bakhtiyari, M., Lamyian, M., Hajmirzaei, S., Ton-tab Haghighi, S., Korte, J. E., & Maasoumi, R. (2017). Spinal cord injury and women’s sexual life: Case–control study. Spinal Cord, 55(3), 269–273. https://doi.org/10.1038/sc.2016.106

Míguez Passada, M. N. (2020). Discapacidad y sexualidad en América Latina: Hacia la construcción del acompañamiento sexual. Nómadas, 52, 133–147. https://doi.org/10.30578/nomadas.n52a8

Morales, E., Gauthier, V., Edwards, G., & Courtois, F. (2016). Masturbation Practices of Men and Women with Upper Limb Motor Disabilities. Sexuality and Disability, 34(4), 417–431. https://doi.org/10.1007/s11195-016-9445-9

Rieve, J. E. (1989). Sexuality and the adult with acquired physical disability. The Nursing Clinics of North America, 24(1), 265–276.

Sologuren-García, G., Linares, C. L., Flores, J. R., Mendoza-Mamani, K., Pilco, R. M., Escobar-Bermejo, G., Sotelo-Gonzales, S., & Palza-Portugal, G. (2023). Breaking the taboo: Qualitative analysis of the sexuality in people with acquired motor disability. BMC Psychology, 11(1), 380. https://doi.org/10.1186/s40359-023-01423-9