di Gabriella Rifelli
Nel parlare di sesso sembra difficile individuare una soluzione di linguaggio e di contenuti intermedia fra la seriosità della riflessione specialistica e la banalità del prodotto commerciale così come nel dire quotidiano dove sembra non si possa far altro che scegliere fra il termine tecnico e quello volgare.
D’altra parte la legittimità dell’argomento sessuale ha solo qualche decennio e il formarsi di un lessico adeguato richiede pazienza. Nel mondo occidentale il sapere sessuale si è andato infatti strutturando dalla fine dell’800 ed è diventato sempre più oggetto di divulgazione per raggiungere negli anni ’70 del secolo scorso il massimo dell’interesse e della diffusione grazie anche al notevole progresso dei mezzi di comunicazione di massa.
Così nell’ultimo secolo le conoscenze sulle cose del sesso precedentemente racchiuse nelle esclusive pubblicazioni destinate ad istruire i confessori o nella riprovevole letteratura “galante” sono diventate oggetto di trattazione scientifica o all’opposto di banalizzazione mediatica.
La trasformazione in discorso ha radicalizzato le posizioni e favorito l’abbandono di quegli espedienti linguistici adottati da chi volendo o dovendo affrontare temi che non era lecito trattare se non appunto nei due estremi del sacro o del profano, doveva ricorrere a metafore e allegorie, a silenzi e ad allusioni impedendo l’individuazione di una via intermedia che pur rispettando le componenti misteriche della sessualità consentisse di conoscere e verbalizzare legittimandone la presenza.
SessuologiaNEWS ha voluto fin dall’inizio porsi come luogo di espressione di una modalità alternativa del parlar di sesso cercando di adottare un linguaggio che volendo essere chiaro e privo di infingimenti senza diventare licenzioso, non fosse quello paludato dei saggi scientifici o quello sciatto della divulgazione mentre sul piano dei contenuti ha voluto ispirarsi ad una sessuologia come scienza che attinge a diversi saperi essendo la sessualità onnipresente nell’esprimersi della persona e nel manifestarsi della società.
SessuologiaNEWS nasce nella primavera del 1993 dopo una lunga attesa motivata soprattutto dalle ridotte risorse economiche del Centro Italiano di Sessuologia il cui Consiglio Direttivo già da alcuni anni aveva avvertito la necessità di un organo di stampa che si affiancasse alla quadrimestrale Rivista di Sessuologia per dotarsi di uno strumento agile, in grado di coinvolgere i suoi associati fornendo loro un’occasione di confronto e di dibattito oltre che un luogo di divulgazione delle iniziative di formazione e aggiornamento promosse dalla Scuola di Sessuologia della associazione e dalle altre organizzazioni nazionali e internazionali che fossero interessate a far conoscere le loro attività.
Il “foglio”, otto pagine in formato A4, venne presentato come un notiziario bimestrale, ma quelle stesse ridotte risorse hanno fin dall’inizio resa cauta la redazione che già nel primo numero precisava di voler lavorare nei “limiti delle proprie possibilità”. Limiti che non consentivano e non consentono di essere un bollettino di informazione costantemente e prontamente aggiornato e di rispettare le scadenze, ma che sono stati a nostro avviso ampiamente indennizzati dalla costituzione di rubriche e spazi editoriali capaci di suscitare interesse ed attenzione. Siamo convinti di ciò dal graduale e significativo aumento delle persone richiedenti la NEWS che inizialmente destinata a circa 400 soci viene oggi inviata a 6500 destinatari.
Proprio questo interesse ci ha indotto a celebrare i primi dieci anni di SessuologiaNEWS raccogliendo in un unico volume i testi che hanno dato vita ad alcune di quelle rubriche fra le più seguite.
Nella prima parte abbiamo riportato gli editoriali costruiti con l’attenzione rivolta non solo alla attualità clinica (la scienza sessuologica, la professione del sessuologo, la crisi della virilità, la violenza sessuale, l’abuso, ecc.) e pedagogica (l’educazione sessuale e sessuata, i sussidi didattici, l’igiene sessuale, ecc.) ma anche ad alcune tematiche socio-culturali (la prostituzione, il matrimonio degli omosessuali, ecc.) che coinvolgono inevitabilmente l’operatore in sessuologia. Con gli editoriali non abbiamo tralasciato di riportare il commento grafico che di ciascuno ha fatto il capace e arguto nostro socio e collaboratore dottor Antonio Lepore consentendo di alleggerire l’impegno dell’argomento senza renderlo banale.
La seconda parte raccoglie gli interventi dei soci che abbiamo ritenuto più significativi e che affrontano temi assai diversi offrendo della sessuologia un ampio e polivalente quadro dove si incontrano numerose e diverse discipline scientifiche ed umanistiche senz’altra pretesa di fornire spunti per la riflessione e inviti all’approfondimento.
La terza parte infine riunisce gli scritti apparsi nella rubrica Andar per libri nata per presentare recensioni e commenti sui testi e sull’editoria che hanno fondato la sessuologia, famosi alcuni meno noti altri, libri scientifici o divulgativi, ma anche riviste e collane di cui non viene tralasciato di riportare il frontespizio per una iconografia che possa essere d’aiuto nella ricostruzione storica del farsi del sapere sessuale.
D’altra parte questa pubblicazione non vuole essere una stampa celebrativa che intende retoricamente festeggiare un decennio di attività, ma nasce proprio con la volontà e fors’anche con l’ambizione di contribuire al farsi di quel sapere affinché la sessuologia possa trovare una sua adeguata collocazione scientifica.
Dalla collaborazione fra gli autori Rifelli e Lepore è già nata una simpatica pubblicazione che ironizza sulle terapie mansionali delle disfunzioni sessuali: Oltre Babele Ed. Clueb Bologna 1996