del Dr. Walter La Gatta
La nuova ricerca Eurispes «Sesso, erotismo e sentimenti: i giovani fuori dagli schemi» condotta sui ragazzi italiani tra i 18 ed i 30 anni (chiamati Millennials perché nati intorno al 2000) mostra che la sessualità giovanile è molto cambiata negli ultimi anni. Ecco alcuni dati emblematici, tratti dalla ricerca:
- Sexting (scambio di immagini erotiche via chat): 6 ragazzi su 10 (lo fanno soprattutto per “scherzare”)
- Uso di materiale pornografico: 7 ragazzi su 10
- Sesso di una notte con partner occasionale: 6 su 10
- Sesso e sentimenti non coincidono mai: lo pensano 5,9 ragazzi su 100
- Amici di letto (o “trombamico”) lo hanno avuto il 55,1% dei ragazzi
- Rapporto di coppia aperto: piace solo al 20,7%
- Percentuale di tradimento fra i giovani impegnati in un rapporto di coppia stabile: 44%
- Sex Toys: oltre quattro su dieci li hanno giù usati (il 18% sia per autoerotismo che per giocare con il partner, il 14,4% solo con il partner, il 9,6% solo per l’autoerotismo).
- Contraccettivi: il 39,9% li usa sempre, il 23,8% non li usa mai o raramente.
I millennials sono cresciuti in un clima di ipersessualità che ha banalizzato il sesso, ma nel contempo ha alimentato nei ragazzi la paura di non essere capaci a gestire affetti e sentimenti. Essi preferiscono infatti fare sesso occasionale, usare i sex toys o scambiarsi immagini pornografiche che provare a stringere una relazione durevole: non è più il sesso che fa paura, quanto la relazione, l’intimità. Questi ragazzi hanno appreso il sesso dalla tv, da Internet, dalla pornografia: chi si è curato di dare loro un’educazione all’affettività?
Qualche riflessione
Le attività sessuali fra i ragazzi più giovani sono ormai abbastanza precoci, visto che i giovani cominciano ad avere i primi rapporti sessuali nella scuola media e che, in molti casi, il passaggio dalla prima comunione alla discoteca si è fatto brevissimo.
La sessualità che i ragazzi conoscono e ritengono naturale è quella estrema, che vedono su Internet, nei numerosi film pornografici, facilmente accessibili a tutti, anche ai bambini. E’ così che essi sono portati a ritenere ‘normali’ rapporti particolari, o dimensioni degli organi genitali esagerate (nella pornografia si selezionano gli attori e le attrici maggiormente dotati fisicamente e ci sono varie finzioni cinematografiche che ne esaltano le qualità, cosa di cui i ragazzi non sempre si rendono conto).
La pornografia dunque li educa al sesso estremo, mentre la società e la famiglia si preoccupano solo di fornire loro informazioni generali di tipo anatomico sulla sessualità e, se va bene, un’esposizione abbastanza approfondita sulle malattie sessualmente trasmissibili: perché di medicina si può parlare, di emozioni e sentimenti no.
Evitando di raccontare anche gli aspetti positivi della sessualità il mondo degli adulti è destinato a perdere di credibilità e di autorevolezza: non si possono lanciare solo segnali di allarme ai più giovani, impaurirli con i rischi e le malattie e non spiegare loro che il sesso è anche una fonte di emozioni positive e che l’attrazione fra esseri umani è un fatto naturale, dal quale scaturiscono non solo il piacere sessuale, ma anche i sentimenti, le relazioni, gli affetti.
Tutti sanno che gli adolescenti non parlano volentieri di questi argomenti con i genitori, ma questo accade in particolare se essi non sono stati preparati, sin da quando erano piccoli, a conoscere e a parlare della vita sessuale a 360 gradi: affrontando certamente discorsi che parlano di malattie e di prevenzione, ma anche di emozioni positive, di affetti, di sentimenti, di relazioni.