Giulia Liggieri
Infermiera
L’impatto dei disturbi del sonno sulla funzione sessuale
Introduzione
Un sonno di qualità e di durata sufficiente risulta fondamentale per il mantenimento di un buono stato di salute sia fisica che psichica, tanto da essere considerato, insieme ad alimentazione corretta ed esercizio fisico, “il terzo pilastro della salute”. (1)
Il fabbisogno medio di sonno per l’adulto corrisponde a 7-8 ore, ma un significativo numero di persone appartenenti alla nostra società moderna dorme abitualmente meno di 6 ore a notte, vivendo così in uno stato di deprivazione cronica del sonno. (2)
Apnee ostruttive del sonno (OSA), insonnia, sindrome del turnista e sindrome delle gambe senza riposo rappresentano disturbi che possono influire anche significativamente su molti aspetti della salute, compresa la funzione sessuale. (1)
Il sonno e le sue fasi
Dal punto di vista neurofisiologico si distinguono due principali fasi del sonno che nel corso di una notte di riposo si ripresentano più volte in modo ciclico: il sonno REM (Rapid Eye Movement), così definito per i movimenti oculari rapidi e frequenti che lo caratterizzano, spesso associato a sogni vividi ed intensa attività cerebrale, ed il sonno NREM (Non Rapid Eye Movement) senza movimenti oculari rapidi, associato ad una ridotta attività neuronale.
La prima parte di un ciclo di sonno è costituita dal sonno NREM, che rappresenta il 75-80% del tempo di sonno totale e che viene ulteriormente suddiviso in quattro stadi: stadio 1 (addormentamento), stadio 2 (sonno leggero), stadio 3 (sonno profondo) e stadio 4 (sonno profondo effettivo).
Durante la fase NREM si assiste ad un graduale rallentamento della frequenza dell’ attività dell’EEG ed il tono muscolare è solo ridotto rispetto ai livelli di veglia.
Gli stadi 3 e 4 rappresentano le fasi di sonno più profondo in cui l’intensità dello stimolo necessario per risvegliare un individuo risulta essere più elevata.
L’ultima fase del ciclo è costituita dal sonno REM, che rappresenta il 20-25% del tempo totale di sonno ed è caratterizzato, oltre che dalla presenza dei rapidi movimenti oculari, da una marcata riduzione del tono muscolare e da un’attività EEG desincronizzata e veloce simile a quella presente nello stato di veglia. Per via di tale condizione il sonno REM viene anche definito “sonno paradosso”.
Ciascun ciclo di sonno ha una durata di circa 70-120 minuti e si ripete in modalità organizzata circa 4-6 volte nell’arco di una notte, e nella sua dinamicità e complessità può risentire di numerose influenze sia esterne che interne che possono alterarne la stabilità (3).
Gli effetti dei disturbi del sonno
La letteratura scientifica ha ampiamente posto l’attenzione sul ruolo del sonno nel mantenimento di numerose funzioni vitali, tra cui sviluppo, risposta immunitaria, stato di vigilanza e condizione psicologica. È stato altresì dimostrato come l’insonnia rappresenti un fattore di rischio per numerose condizioni patologiche, come insufficienza cardiaca, malattie cardiovascolari, infarto acuto del miocardio, ipertensione arteriosa e diabete mellito di tipo 2. (4)
La relazione specifica tra disturbi del sonno e disfunzioni sessuali era già stata suggerita da Sigmund Freud all’inizio del XX secolo. Successivamente sono stati condotti altri studi nei quali è stato dimostrato che il sonno insufficiente o il sonno di scarsa qualità hanno effetti negativi sul benessere sessuale. (5) Nel complesso, però, il tema si dimostra non ancora sufficientemente approfondito.
Gli studi presenti in letteratura riguardano in particolare i disturbi del sonno correlati alla respirazione e le parasonnie.
In merito alla prima categoria è emersa una correlazione tra l’apnea ostruttiva del sonno (OSA) e problematiche o disfunzioni di natura sessuale. Più in specifico, nell’uomo è stata dimostrata una significativa associazione tra l’OSA e la disfunzione erettile, nelle donne tra OSA e disfunzioni sessuali in generale e distress. (6)
L’OSA è caratterizzata da ripetuti episodi di ostruzione completa o parziale delle vie aeree superiori che si verificano durante il sonno e durano oltre 10 secondi, associati a desaturazione e brevissimi risvegli, responsabili di una marcata frammentazione del sonno notturno. (7)
Sono stati proposti diversi meccanismi per spiegare l’associazione tra OSA e disfunzione erettile (DE): ad esempio, la privazione del sonno può portare a diminuzione del testosterone durante la notte. Un’altra ipotesi è la correlazione tra ipossia e aumento dei livelli di endotelina, con conseguente compromissione della vasodilatazione a livello penieno e dunque dell’erezione. (8)
Va posta l’attenzione anche sulle conseguenze che la privazione del sonno può portare sull’aspetto emotivo-affettivo, con progressivo malessere caratterizzato da riduzione dell’energia vitale, tono dell’umore che vira al depresso, presenza di ansia e aumento dell’irritabilità. Queste alterazioni si ripercuotono poi sul desiderio e sull’eccitazione mentale, portando in frenata tutto il circuito della funzione sessuale. (9)
Circa questo tema, uno studio che interessa la popolazione femminile ha infatti dimostrato come dormire bene e le giuste ore aumenti il desiderio, la risposta genitale e la probabilità di attività sessuale. (6)
Conclusioni
Il legame presente tra benessere sessuale e sonno, seppur richieda ancora ulteriori approfondimenti in letteratura, non deve essere trascurato in anamnesi da parte del medico di famiglia o dello specialista. È necessaria infatti una corretta valutazione diagnostica nei pazienti con disfunzioni sessuali che presentino disturbi del sonno concomitanti, al fine di avviare interventi mirati al miglioramento della qualità del riposo. (1)
BIBLIOGRAFIA:
- Cho J.W., Duffy J.F., Sleep, Sleep Disorders, and Sexual Dysfunction, “The World Journal of Men’s Health”, 2019; 37(3): 261-275. doi: 10.5534/wjmh.180045
- Barbato G., REM Sleep: An Unknown Indicator of Sleep Quality, “Int J Environ Res Public Health”, 2021 Dec; 18(24): 12976. doi: 10.3390/ijerph182412976
- Placidi F., Romiti A., Neurofisiologia del sonno e tecniche di analisi, “Noos”, 2004; 1:2004; 7-14
- Mignogna C., Cascone R., Iannucci A., Villirillo C., Buonanno C., Baglioni C., Il disturbo di insonnia e l’intervento psicologico: il trattamento di elezione, “Cognitivismo clinico”, 2023; 20, 1, 7-26. doi: 10.36131/cogncl20230101
- Lew-Starowicz M., Sexuality and sleep disorders, “The Journal of Sexual Medicine”, 2022 Jun; 19(6): 890-894. doi: 10.1016/j.jsxm.2022.02.011
- Fabrizi A., Rossi V., Sonno e sessualità, “Rivista di sessuologia clinica- supplemento al numero 1/2016”, 2016; 20-22. doi: 10.3280/rsc2016-su1003
- De Pergola G., Sindrome delle apnee notturne nelle malattie endocrino-metaboliche, “L’endocrinologo”, 2006 Dec; 7:178-186. doi: doi.org/10.1007/bf03345952
- Pinna G., Pascale C., La disfunzione erettile come spia di un danno cardiovascolare, “Cardiologia Ambulatoriale”, 2012 Sept; 3:174-181
- Graziottin A., Disturbi del sonno e salute della donna, “Rivista SIMG”, 2009