13 - 05 - 2025

Alessandra Somma

Assistente Sociale

“Vengo anch’io…no, tu no!” Sessualità & Disabilità

“Vengo anch’io! … no, tu no… ma perché? Perché no…” recita una canzone di Jannacci e con questo gioco di parole allusive ho voluto iniziare la mia riflessione sulla sessualità e il diritto di viverla anche da parte delle persone “disabili” forse considerate erroneamente “asessuate”, dando per scontato che siano prive di desiderio e/o non idonee a vivere e sperimentare la sessualità, non adeguate ad avere una relazione e questo è spesso fonte di discriminazione che può portare ad un vissuto di malessere.

Perché gli esseri umani fanno sesso? amore? desiderio? necessità fisica? procreazione? i motivi più dichiarati forse sono il piacere, l’attrazione, il desiderio di sentirsi amati e desiderati, l’amore, ma in realtà tutto si inserisce in un quadro molto più complesso; la sessualità non si può limitare al desiderio di stare con l’altro o ad una necessità biologica.

Per anni, e per molte persone forse è ancora così, si è pensato che le ragioni del sesso fossero unicamente legate alla riproduzione e al piacere. In realtà, le motivazioni che spingono ad avere un’interazione sessuale sono sempre più complesse e variegate, perché si è compreso che la sessualità è una questione relazionale, sociale, emotiva, …altro è fare sesso.

La sessualità̀ è un aspetto centrale dell’essere umano e comprende il sesso, le identità̀ e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità̀ e la riproduzione.

I motivi quindi che spingono l’essere umano a vivere la sessualità non si possono esaurire in qualche riga perché sono infiniti proprio perché dipendono dalla persona, dalla sua storia, dalla cultura, dall’educazione, dalla situazione contestuale e dai sentimenti provati.

Oggi sappiamo che la sessualità, in quanto bisogno innato dell’essere umano, è un diritto, l’OMS riconosce all’interno dei diritti umani fondamentali anche i diritti sessuali (Glossario su Genere e salute Riproduttiva dell’OMS 2002).

Ogni individuo ha il diritto al miglior livello raggiungibile di salute e di benessere e il piacere sessuale, compreso l’autoerotismo, è una fonte di benessere fisico, psicologico, intellettuale e spirituale. (WAS  2014).

Ad oggi sono stati fatti passi avanti in materia, vi è una maggiore conoscenza ma occorrono progetti che possano aiutare le persone con disabilità psico-fisiche nella sperimentazione dell’affettività e della sessualità, abbattendo stereotipi e rendendo concreto un diritto di tutti. Credo sia molto importante investire su percorsi di formazione/ educazione all’affettività e alla sessualità, per e con gli operatori che lavorano con le persone con disabilità e soprattutto per e con i familiari/caregiver.

Pur essendoci grosse differenze tra disabilità fisiche e psichiche/intellettive, occorre uscire dall’ottica della disabilità come impossibilità, come una inabilità, e vederla come una diversa abilità che va aiutata a raggiungere l’obiettivo; troppe persone presumono che lo stato di “disabile” precluda l’accesso al piacere o la capacità fisica di fare del sesso…pregiudizi, leggende, credenze metropolitane…la sessualità non è una “categoria a parte” ma contribuisce alla formazione globale di ciascuno di noi, è parte della vita di ogni persona, disabile o no.

La sessualità è relazione, scambio capace di far conoscere e conoscersi; è l’incontro con sé stessi che si realizza attraverso l’altro e gli altri; è parte integrante dell’individuo, della persona…la persona è un essere sessuato e quindi anche il disabile!

La persona disabile desidera nello stesso modo di chiunque altro e il sesso è un diritto di chi lo desidera, non un lusso concesso solo a qualcuno, occorre abbattere non solo le barriere fisiche ma anche quelle mentali e socioculturali e riportare il sesso al suo stato originale: un qualcosa di estremamente naturale e dare la possibilità a tutti di scegliere, senza giudicare ma al contrario avendo sempre uno sguardo amorevole, guardando sempre quello che c’è e non quello che manca…

Il binomio sessualità-disabilità è ancora oggi per molti un tabù: non se ne parla, si predilige il silenzio ma tuttavia, non manca chi al contrario riconosce l’importanza dell’appagamento del bisogno seppur con modalità alternative quali l’ O.E.A.S. (Operatore all’Emotività, all’Affettività, alla Sessualità) per le situazioni in cui la gravità della disabilità è tale da rendere difficile se non impossibile alla persona disabile creare relazioni affettive e sessuali…ma questa è tutta un’altra storia…

BIBLIOGRAFIA

  • Rifelli Giorgio, Psicologia e psicopatologia della sessualità, 2007, Scione Editore Roma,
  • Rifelli Giorgio, Rifelli Gabriella, Impotenza maschile, femminile e di coppia, 2010, Scione Editore Roma
  • Curti Pier Giorgio, Il volo di Icaro, 2006, Edizioni ETS Pisa
  • Maximiliano Ulivieri, Loveability, 2014, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento
  • OMS, Glossario su Genere e Salute Riproduttiva, 2002
  • World Association for Sexual Health, Dichiarazione dei diritti sessuali, 2014