01 - 08 - 2022

Manuela Anna Pinducciu
Psicologa e psicoterapeuta in formazione
 
 
L’Intimate Partner Violence in coppie LGBT+
 
 

La cosiddetta “violenza domestica” oggi viene più propriamente definita Intimate Partner Violence (IPV), un termine che “[…] descrive l’effettivo, o la minaccia di, abuso perpetrato da una persona per ottenere il controllo su un’altra persona con cui ha, o ha avuto, una relazione intima.”(1) (Freedberg. 2006, p 16). Con questo termine vengono infatti compresi numerosi pattern di comportamenti e atteggiamenti, tra cui aggressioni fisiche, verbali, l’ipercontrollo (che può comprendere stalking e controllo economico) minacce e intimidazioni, danneggiamento o distruzione di beni e proprietà e aggressioni sessuali (Barrett, St. Pierre, 2013; Walters, Chieu & Breiging, 2013).

L’IPV è stata per lungo tempo studiata prendendo in considerazione relazioni tra persone eterosessuali e cisgender(2). Ciò ha comportato che le esperienze delle persone appartenenti alla comunità LGBT+ venissero escluse, ad esempio nell’elaborazione e promozione di interventi preventivi e/o di supporto alle vittime. L’IPV in relazioni in cui almeno uno dei membri fa parte della comunità LGBT+, tuttavia, può comprendere anche esperienze specifiche legate all’identità sessuale “minoritaria” (Sorenson & Thomas, 2009; NCAVP, 2012), come ad esempio:

la minaccia di outing(3): chi perpetra IPV può minacciare il/la/*(4) partner di diffondere il suo orientamento sessuale e/o identità di genere. Ciò può comportare ansia, paura, distress da parte della vittima su conseguenze sociali (es. isolamento, conflitto, confronto, giudizio) ed economiche (perdita o difficoltà nella ricerca di lavoro, ecc.);

le aggressioni verbali omolesbobitransfobiche: insulti specifici verso l’orientamento sessuale e/o l’identità di genere della persona che possono aumentare i disagi del “minority stress” (Meyer, 1995; 2003; 2012); l’uso del dead-name(5) per persone trans*(6); la ridicolizzazione del corpo del/la/* partner trans* e/o dire che non è “un vero uomo” o “una vera donna (NCADV, 2018);

la minaccia o l’effettiva privazione di risorse relative alla propria affermazione di genere: si può trattare di trattamenti ormonali o oggetti impiegati nell’espressione di genere tra cui capi di abbigliamento, binder, packer e cosmetici (White & Godberg, 2006)

E’ necessario ricordare, inoltre, che la lettura dei dati relativi all’IPV in relazioni in cui almeno un membro appartiene alla comunità LGBT+, deve tenere conto di alcuni fattori poiché i dati potrebbero non rappresentare la reale numerosità degli episodi:

Gli episodi di IPV ai danni di persone trans*, ad esempio, potrebbero essere riportati come hate crime e non come IPV (NCAVP, 2012). Generalmente le persone LGBT+ possono avere maggiori difficoltà a denunciare le violenze subite così come più alti livelli di sfiducia nei confronti delle forze dell’ordine e del personale sanitario per paura di essere discriminati (Brown & Herman, 2015).

Gli uomini, inoltre, sono meno propensi a denunciare episodi di violenza subiti e gli uomini gay e bisessuali(7) in misura maggiore rispetto alla controparte eterosessuale (Ibidem). Nelle ricerche, infine, non sempre viene specificato se il campione considerato comprenda o meno persone trans*, si parla spesso di “uomini” e “donne” sottintendendo “cis” ma spesso non è chiaro se l’identità di genere sia stata presa in considerazione da chi fa le ricerche o semplicemente data per scontata (Pinducciu, 2019).

In conclusione, dunque, sarebbero auspicabili (e necessari) interventi di formazione sulle forme di IPV in relazioni in cui almeno un membro fa parte della comunità LGBT+, rivolti al personale che accoglie le richieste di aiuto e/o le denunce da parte delle vittima, comprese le forze dell’ordine e il personale socio-sanitario. Sarebbe auspicabile, inoltre, l’impiego di un linguaggio inclusivo nelle campagne di prevenzione o nella presentazione di programmi di supporto, assistenza alle vittime e/o a chi perpetra la violenza (Pinducciu, 2019).


1 In inglese: “The term “intimate partner violence” (IPV) describes the actual or threatened abuse perpetrated by one person to gain control over another with whom they have, or have had, an intimate relationship”.

2 Con il termine “cisgender” si indicano le persone alla cui nascita è stato assegnato un sesso, sulla base della visione dei genitali esterni, che corrisponde alla loro identità di genere. E’ l’opposto del termine “transgender”.

3 Con questo termine si indica quando una persona dichiara l’orientamento sessuale e/o l’identità di genere di un’altra persona a terzi (senza che la persona coinvolta ne abbia dato il permesso e/o ne sia consapevole).

4 L’asterisco viene qui usato per comprendere partner con un’identità di genere che va oltre il binarismo uomo/donna.

5 Dead-name: il nome assegnato alla nascita e che alcune persone trans* rifiutano e cambiano.

6 Il termine “trans*” qui viene usato come termine ad ombrello per comprendere tutte le identità di genere di persone non cisgender, comprese quelle non binarie.
7 Non viene specificato se si tratti di uomini cis (abbreviazione di cisgender) o trans*

Bibliografia

Barrett, B. J., St. Pierre, M., (2013). Intimate Partner Violence Reported By Lesbian-, Gay-, And Bisexual Identified Individual Living in Canada: An Exploration of withing-Group Variations. Journal of Gay & Lesbian Social Services: The Quarterly Journal of Community & Clinical Practice, 25(1), 1-23.

Freedberg P. Health care barriers and same-sex intimate partner violence: a review of the literature. Journal of Forensic Nursing, 2(1):15-24, 41. doi: 10.1111/j.1939-3938.2006.tb00049.x. PMID: 17073394.

Meyer, I. H. (1995). Minority stress and mental helth in gay man. Journal of Health and Social Behavior, 36(1), 38-56

Meyer, I. H. (2003). Prejudice, social stress and mental health in lesbian, gay and bisexual populations: Conceptual issues and research evidence, Psychological Bulletin, 239(5), 674-697.

Meyer, D. (2012). An intersectional analysis of lesbian, gay, bisexual, and transgender (LGBT) people’s evaluations of anti-queer violence, Gender & Society, 26(6), 849-873.

Pinducciu, M. A. (2019). Intimate Partner Violence all’interno della comunità Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender. Rivista Italiana di Sessuologia, 43(1), pp. 182-190

Sorenson S., B., Thomas, K., A., (2009). Views of Intimate Partner Violence in Same Sex-Relationships. Journal of Marriage and Family. 71(2), 337-352. DOI: 10.1111/j.1741-3737.2009.00602.x

Walter, M., L., Chen, J., Breiding, M. J., (2013). The National Intimate Partner and Sexual Violence Survey (NISVS): 2010 Findings on Victimization by Sexual Orientation. Atlanta, GA: National Center for Injury Prevention and Control, Centers for Disease Control and Prevention.

White, C. & Goldberg, J. (2006). Expanding our understanding of gendered violence: Violence against trans people and their loved ones. Canadian Women’s Studies, 25(1-2), 124-127.

Sitografia

Brown, T., N., T., & Herman, J., L., (2015). Intimate partner violence and sexual abuse among LGBT people: A review of existing research. Whashington: Williams Institute, http://ce-classes.com/exam_format/Intimate-Partner-Violence-and-Sexual-Abuse-among-LGBT-Peopl e.pdf
(9/6/2022)

National Coalition of Anti-Violence Programs (NCAVP). (2018). Domestic Violence and the LGBTQ Community https://ncadv.org/blog/posts/domestic-violence-and-the-lgbtq-community (9/6/2022)

National Coalition of Anti-Violence Programs (NCAVP). (2016). Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer, and HIV-Affected Intimate Partner Violence in 2015. New York, NY: Emily Waters. https://avp.org/wp-content/uploads/2017/04/2015_ncavp_lgbtqipvreport.pdf (9/6/2022)