05 - 09 - 2025

Carlotta Clavarino

Counsellor Professionista Analitico Transazionale

L’impotenza di coppia come evitamento dell’intimità – il ruolo della comunicazione.

La comunicazione è il modo in cui le persone impiegano il loro tempo insieme risolvendo problemi, per rinforzare la relazione e spostarsi dai giochi all’intimità

(Karpman)

Cos’è l’intimità?

Partiamo dall’etimologia. Il termine intimo (dal latino in-tumus = usato come superlativo di internus, che sta più dentro) indica sia il cuore dell’oggetto – nel nostro caso il legame (= più interiore, più profondo, più ritirato) -, sia la sua intensità nel tempo (= strettissimo, molto familiare).

L’intimità è quindi lo spazio interiore dell’affettività e della tenerezza, dell’incontro e del silenzio (Jullien).

In Analisi Transazionale l’intimità è uno dei modi di strutturare il tempo: definisce una relazione franca, libera da giochi psicologici e dallo sfruttamento reciproco (Berne), nella quale ciascuno è capace di esprimere e condividere in modo consapevole pensieri, emozioni e comportamenti nel qui e ora.

L’impotenza di coppia è un sintomo di natura sessuale – inizialmente calo del desiderio, al quale nel tempo si associano deficit erettile, eiaculazione precoce, vaginismo, dispareunia o anorgasmia – che si manifesta non sul piano organico, ma internamente alla coppia: uno o più aspetti della risposta sessuale sono compromessi, a causa dell’interferenza di componenti psicologiche relazionali.

Riguarda così intimamente la coppia, da diventare una sorta di “linguaggio segreto” (Sandri) che si attiva solo all’interno della stessa, senza intaccare eventuali relazioni con altri partner.

L’impotenza di coppia ha una funzione chiave all’interno della relazione, rappresenta la punta di un iceberg, la parte sommersa del quale rivela dinamiche disfunzionali in cui ogni partner ha un proprio ruolo e, per dirla in termini berniani, “gioca“. Il tornaconto di ogni gioco psicologico, è evitare l’intimità che, nella relazione di coppia, ha spesso a che fare anche con la sessualità, come manifestazione libera d’amore e di interesse per l’altro.

La letteratura scientifica distingue impotenze da ostilità e impotenze da alleanza.

Le impotenze da ostilità si osservano sempre in coppie con una storia già formata, nelle quali col passare del tempo l’accordo iniziale è compromesso: i partner sperimentano frustrazione per non aver trovato nell’altro una risposta adeguata ai propri bisogni e la comunicazione presenta comportamenti ostili ed aggressivi, vissuti di rabbia e spesso giochi di potere da parte di entrambi. Generalmente il sintomo è presente in uno solo dei partner, che assume il ruolo di aggressore passivo. L’ostilità può presentare un’escalation con esiti che, col passare del tempo, possono aumentare di gravità, fino a concludersi, nei casi peggiori, in un gioco “… senza esclusione di colpi, che si conclude in clinica, al tribunale o all’obitorio” (Berne)([1]).

Le impotenze da alleanza si osservano per lo più in coppie con storia giovane, il sintomo è presente in entrambi i partner e l’accordo iniziale è buono, anzi il disturbo sembra rinforzarlo. Ulteriore rinforzo può venire dal fatto che la coppia è spesso riconosciuta socialmente come solida e felice e tale maschera va preservata. Si tratta generalmente di persone che rispetto alla sessualità si presentano incerte ed inibite, che trovano partner affetti da analoghe inibizioni e che li proteggono dal prendere atto delle proprie incapacità, realizzando veri e propri complessi collusivi (Carotenuto).

A guardare con maggior attenzione il livello intrapsichico, è presente qui, una forma di auto ostilità, o autoboicottaggio, attraverso cui ciascuno mette a tacere la propria vera, profonda ed autentica individualità, per preservare la maschera. Tant’è che tale accordo si incrina quando uno dei due partner comincia ad entrare in contatto con un diverso sentire e a percepire inadeguato il vivere sessuale per ricercare un nuovo accordo: in questo caso i partner iniziano ad incolparsi a vicenda e, se non riescono a raggiungere un nuovo equilibrio, la coppia sperimenta un graduale distacco fino alla scelta di relazioni esterne o alla rottura del legame.

Apprendere l’intimità: nei meandri dei giochi di guerra e di pace, quello che ciascuno dei partner ha perso, oltre al senso della relazione, è il senso profondo della propria autenticità.

Se l’obiettivo della coppia è rimanere insieme, il setting di consulenza ci permette di lavorare su una nuova strutturazione del tempo condiviso, focalizzando i partner sulla comunicazione sana e sul problem solving (Karpman), in modo che ciascuno sia in grado di sperimentare la possibilità di esprimersi liberamente, sentendosi al sicuro

Il punto di partenza è verificare la posizione occupata da ciascuno rispetto alla fase di sviluppo della coppia e, da qui, rispettando la circolarità della comunicazione, condurre la coppia nella chiarificazione e condivisione del problema, aiutandola a superare l’attribuzione univoca della responsabilità ad uno solo dei due partner.

Il secondo passaggio è la decontaminazione dello stato dell’io Adulto di ciascuno, attraverso interventi di chiarificazione e confrontazione, soprattutto rispetto agli scambi di svalutazioni che preludono al gioco.

Tradire questi giochi è la via che consente a ciascuno di recuperare la propria “autenticità tradita” (Carotenuto): se l’alleanza con il terapeuta è solida, ciascuno dei partner si lascerà guidare verso l’espressione spontanea dei propri bisogni, senza ricorrere a sottintesi, “non detto” e altre modalità comunicative disfunzionali e la coppia potrà imparare che “la nostra maturità coincide con l’abbandono delle difese” per rimanere “scoperti e disponibili all’esperienza che potrà essere di volta in volta gratificante o frustrante” (Carotenuto).

Bibliografia

Berne E., “Ciao!” e poi?, Bompiani, Milano, 1979

Berne E., Fare l’amore, Bompiani, Milano, 1986

Carotenuto A., Amare e tradire, Giunti Bompiani, 2021

Jullien F., Sull’intimità. Lontano dal frastuono dell’amore, Raffaello Cortina Ed., 2014.

Karpman S.B., Sex Games People Play: Intimacy blocks, Games and Script, TAJ vol 39, n. 2 April 2009.

Rifelli Gi. e Rifelli Ga., Impotenza maschile, femminile e di coppia, Scione ed. Roma, 2010.

Rifelli Gi., Psicologia e Psicopatologia della sessualità, Scione ed. Roma, 2007.

Sandri F., Il Linguaggio Segreto dell’Eros, Riza Ed., Milano, 2014.

Vinella P., Setting di coppia, in Miglionico A., Manuale di Comunicazione e Conselling, Centro Scientifico ed., Torino, 2000.


([1]) c.d. giochi di terzo grado. Nei giochi di primo grado i partner sono disposti a condividere gli esiti nella propria cerchia sociale e nei giochi di secondo grado preferirebbero non rendere pubblici gli esiti.