Dott.ssa Maria Cristina Florini
Psicologa, Psicoterapeuta, Presidente Centro Italiano di Sessuologia
QUANDO L’ANSIA NON VA IN VACANZA
L’ansia da prestazione affligge uomini e donne, nasce dal timore di fallire o non raggiungere un obiettivo prefissato e ritenuto importante dalla persona; l’ansia da prestazione è strettamente correlata alla tematica della performance: relazionale, personale, lavorativa, sportiva, sessuale, …
Viviamo in un contesto socio culturale in cui occorre ed è indispensabile essere performanti in tutti gli ambiti delle nostre esperienze di vita, perseguiamo un ideale dell’Io e se “non performanti” quanto ci siamo prefissati viviamo una profonda frustrazione e ci sentiamo dei “falliti”. Analizziamo anche il termine “perfezionismo” che definisce la consuetudine di esigere da sé stessi o dagli altri una performance di qualità maggiore, rispetto a quella richiesta. Il perfezionismo è una caratteristica personale attivamente presente nell’attuale contesto sociale.
L’ansia da prestazione sessuale, presente sia nelle donne che negli uomini, anche se spesso ci si focalizza maggiormente su quella maschile, si manifesta nella paura di deludere il/la partner rispetto ad un’aspettativa di prestazione sessuale idealizzata. Le relazioni sessuali diventato veri e propri “campi di battaglia” vissuti con tale ansia – angoscia sino a diventare vere e proprie fobie che se non trattate conducano all’evitamento delle attività sessuali.
Generalmente il primo sintomo si presenta legato alla prestazione sessuale, nell’uomo: eiaculazione precoce, deficit erettile; nella donna: difficoltà ad eccitarsi, difficoltà a raggiungere l’orgasmo; esperienze sessuali non soddisfacenti che rafforzano l’ansia da prestazione sino al punto di condurre, come già detto, la persona uomo o donna all’evitamento di qualsiasi attività sessuale sino alla mancanza di desiderio sessuale. Gli uomini e le donne che soffrono di ansia da prestazione vivono l’intimità relazionale-affettiva-sessuale come un “esame” da superare. L’ansia è uno stato emotivo, un messaggio che diamo al nostro Io di attenzione e attivazione, di per sé non è negativa, lo diventa nel momento in cui si trasforma in qualcosa di incontrollabile come il panico o diventa vera e propria angoscia. L’ansia è sempre presente nella nostra vita, un’auto-preoccupazione che si esplicita ogni qualvolta si deve effettuare un’attività che si ritiene ci possa porre in difficoltà. Questo stato emotivo trae la sua origine in un’auto-percezione esasperata di lacune e difetti personali che alimentano la sensazione di non essere in grado di affrontare le attività stabilite; sino la punto di averne paura, pertanto evitarle. Il solo pensiero di avere un rapporto sessuale con il/la partner crea una forte ansia accompagnata dalla paura di fallire e di essere giudicati/e, che il rapporto sessuale non vada come immaginato e desiderato.
Come poter fronteggiare questa difficoltà che affligge tanti uomini e donne?
Innanzitutto è importante incoraggiare nella coppia un maggior scambio comunicativo: emozioni, pensieri, preoccupazioni, aspettative, …; vorrei sottolineare che la sessualità prima di tutto è scambio comunicativo: di corpi, emozioni, erotismo, piacere, importante condividere col partner ciò che piace e non piace; il silenzio crea ansia e vuoto.
Un altro aspetto importante è rivedere le proprie aspettative sia relativamente alle proprie “performance amatoriali” che le aspettative immaginate dell’altro/a partner. Accettando che non sempre le cose vanno come le nostre aspettative.
consapevolezza di quanto si sta vivendo, momento per momento, in termini di percezioni sia fisiche che emotive, in una parola essere “dentro il contesto” e non fuori, facendo “spectatoring”.