06 - 03 - 2023

Brevemente di cosa si occupa e qual è la sua specializzazione?

Lavoro al Centro di Medicina Sessuale dell’IRCCS San Raffaele, Università Vita&Salute, di Milano dal 2000, anno di creazione del Centro. Mi occupo di tutte le disfunzioni sessuali maschili e femminili di natura psicogena, o conseguenti da patologie croniche e di Riabilitazione postchirurgica oncologica, soprattutto andrologica e urologica. Oltre alla laurea ho conseguito tre Specializzazioni Quadriennali di Sessuologia Clinica, Terapia della famiglia e Psicosessuologia. Ho imparato molto dai colleghi medici e soprattutto dai pazienti. Sgravarli del loro senso di inquietudine, di sofferenza e inadeguatezza è un progetto ogni volta impegnativo ma arricchente.
 
Perchè un medico dovrebbe consigliare una visita da un sessuologo?

Nella mia esperienza lavorare in team è molto vantaggioso perchè lo Specialista chiede al paziente la consulenza sessuologica per comprendere meglio la situazione e poter ipotizzare un progetto individualizzato per il paziente e il/la partner. Quindi diciamo: “ho bisogno che Lei si confronti anche con la mia collega sessuologa, per aiutarLa meglio”.
 
Ha più pazienti uomini o donne? E secondo lei perché?

Fino 10 anni fa la richiesta di una consulenza sessuologica con auto invio era in predominanza femminili. Con l’avvento delle terapie orali per la disfunzione erettile molti uomini sono venuti allo scoperto. IL COVID e l’isolamento hanno via via aumentato la richiesta di consulenza sessuologica maschile e ora sono la maggioranza.
 
Il “calo del desiderio” è la patologia più frequente oggi?

Il calo del desiderio è una delle patologie sessuali più diffuse nelle coppie sia a causa degli standard di vita, sia perché nei contratti di coppia è spesso assente il “gioco”. Risolvere i problemi quotidiani appare l’occupazione maggiore e la sessualità perde spesso il proprio valore ludico.
 
Quanto pensa che la pornografia possa danneggiare la sessualità?

La pornografia ha spesso un uso continuativo e consolatorio. Basti pensare che nell’epoca COVID l’utilizzo di filmati pornografici è triplicato in Europa e negli USA. Tanto da modificarne i temi ricercati: sempre più aggressivi ed estremi. Pochi comprendono che l’uso continuato di pornografia comporta spesso un abbassamento del livello di eccitazione nei rapporti sessuali: da qui l’aumento delle disfunzioni sessuali maschili e femminili.