Di Maria Cristina Florini
Come già accennato nel precedente articolo, il piacere sessuale è una conquista recente della donna, può essere psicologico o fisico, sotto forma di desiderio, eccitazione e orgasmo. La sua conquista dipende anche dalla conoscenza che una donna ha acquisito di sé e della sua corporeità.
Il grado di piacere esperito dalle donne e conseguentemente il loro livello di coinvolgimento nell’attività erotica dipende in ampia misura dal grado di conoscenza della propria anatomia, dalla presenza di pregiudizi/stereotipi culturali, dalla natura delle attitudini comportamentali verso gli stimoli erotici, dalla percezione del coinvolgimento emotivo del partner e dai livelli di ansia correlati all’attività sessuale.
Pertanto il piacere sessuale costituisce un costrutto trasversale che può fungere da rinforzo positivo o negativo in qualsiasi fase della risposta sessuale femminile: esso è influenzato da fattori biologici (es. uso di farmaci, salute generale), da variabili contestuali (es. adeguatezza dell’ambiente circostante, relazione con il partner) e da variabili psicologiche (es. immagine di sé, autostima, senso di controllo e di sicurezza, esperienze pregresse).
Dalla pratica clinica emerge che le donne possono passare da uno stato di eccitazione all’orgasmo senza provare desiderio, così come possono provare forte desiderio ed eccitazione sessuale pur non raggiungendo l’orgasmo, quindi senza sperimentare necessariamente tutte le fasi della risposta sessuale.
Il piacere è un percorso che passa dall’accettazione del proprio mondo interno, delle proprie fantasie e desideri sessuali, e dalla percezione del proprio benessere individuale, a sua volta influenzato da elementi relazionali, individuali e fisiologici propri della donna.
L’apparato genitale femminile è costituito da una parte esterna e da una parte interna e, attraverso la conoscenza dell’apparato genitale esterno, si giunge alla scoperta e al riconoscimento dell’apparato genitale interno (vagina). Le sensazioni piacevoli che accompagnano l’attività sessuale seguono la stimolazione delle zone erogene periferiche e le fantasie, e procedono secondo una progressione soggettiva capace di condurre la donna all’eccitazione e quindi all’orgasmo.
Nonostante sia sempre più diffuso a livello socio-culturale il diritto delle donne a vivere una sessualità slegata dalla riproduzione e orientata al piacere, nella richiesta d’aiuto le donne tendono a riferire maggiore preoccupazione per l’inabilità affettivo-relazionale, ossia per il fatto di non riuscire più a contrarre legami affettivi, piuttosto che sessuali.