Di Maria Cristina Florini
La rappresentazione di una grande forza creativa, di un potere sottile, cosmico, misterioso e mutevole della donna conducono a metterla in relazione con la luna, il ciclo di trasformazione continua e creativa diviene simbolo allegorico delle fasi lunari.
Si pensi al termine “lunatica”, spesso attribuito alla donna in riferimento agli stati umorali intensi e incontrollabili che la caratterizzano, specialmente nel periodo mestruale. Il pianeta femminile, paragonato alla luna e alle sue fasi, conserva un lato oscuro e mantiene inesplorati e sconosciuti componenti essenziali della femminilità. Secondo Freud la sessualità al femminile restava, e resta ancora oggi, un continente oscuro.
La sessualità ha una natura multidimensionale, include fattori fisiologici e socio-culturali, stile di vita, relazione e legame di coppia, ideale di femminilità e di mascolinità, eros.
E’ interessante riflettere sulla differenza a livello storico nello studio del maschile e del femminile, in particolare della sessualità maschile e femminile, quest’ultima è stata sempre meno approfondita e compresa.
I modelli socio-culturali femminili sono cambiati nel tempo, la cultura influenza sia l’espressione della sessualità che le disfunzioni sessuali che la relativa cura, pertanto non si può non adottare una visione socio-antropologica.
Il piacere sessuale femminile, così come quello maschile, può essere psicologico o fisico, sotto forma di desiderio, eccitazione e orgasmo; per molto tempo, nella donna e dalla donna, è stato associato alla dimensione affettiva piuttosto che a quella genitale, pertanto il piacere sessuale è una conquista recente della donna. Il corpo femminile non concentra l’attenzione sull’orgasmo in senso stretto, ma su un piacere diffuso. Alcuni autori ritengono che la donna possa essere pienamente soddisfatta della propria sessualità anche senza esperire l’orgasmo, mentre secondo altri l’orgasmo è l’indicatore più efficace del piacere femminile.
La conquista del piacere sessuale passa necessariamente dal suo riconoscimento e dal raggiungimento della consapevolezza di come dare piacere al partner e di come riceverne, conquista che nasce dalla conoscenza di Sé, della propria corporeità, delle fantasie, delle immaginazioni e dei desideri, in una sola parola dalla “conoscenza della propria sessualità”, questa avviene durante l’intero ciclo di vita attraverso la pubertà, in adolescenza infatti la bambina conquista da un punto di vista psicologico la sua corporeità, il suo “essere sessuata”, la sua genialità, l’esperienza dell’eccitazione e dell’attrazione sessuale, un “corpo sessuato, sessuale e fecondo”.
L’appropriazione del corpo tipica della pubertà/adolescenza avviene anche attraverso la masturbazione, proseguendo coi rapporti sessuali, la gravidanza, la menopausa. Il piacere sessuale è stato definito come un diritto dell’essere umano, che richiede un approccio rispettoso della sessualità e delle relazioni sessuali, costituisce un processo che, a partire dalla stimolazione di recettori sensoriali (uditivi, visivi, olfattivi, gustativi, tattili) interpretabili in maniera soggettiva, genera sentimenti e percezioni positive ed eccitanti per la persona.
La persona è predisposta al piacere sessuale secondo l’aspetto anatomico e fisiologico, innato e universale, il piacere è però fortemente influenzato dalla sua storia personale, dall’educazione ricevuta, dallo sviluppo psicosessuale, da fattori contingenti di varia natura e dalla cultura di appartenenza.