08 - 07 - 2020

Dott. Marco Cunico
Psicoterapeuta, Sessuologo Clinico, Direttore del Consultorio familiare Verona Sud,
Delegato Regionale CIS Veneto

Segreti e Bugie

Perché un ragazzo mente? C’è sempre dietro un’intenzione negativa, il desiderio di imbrogliare l’altro, di manipolarlo o possono esserci altri significati?
A volte la bugia nasce dalla paura di una punizione temuta, altre volte dal bisogno di alimentare agli occhi dell’interlocutore l’immagine più bella di noi (tale meccanismo è evidentissimo in rete), dal desiderio di essere giudicati bene dagli amici ed essere accettati.
Di sicuro rivela la fragilità, l’insicurezza della persona, la paura di non essere accettata. È anche vero, però, che a volte le bugie vengono dette più per l’altro che per se stessi.
Se si teme, cioè, che l’altro soffrirà, che non sarà in grado di accettare la verità, ecco che la bugia nasce dall’attenzione che si ha per l’altro. È questo il caso delle classiche “bugie bianche”, dette a fin di bene.
Certo è che il tema delle bugie e delle verità è molto delicato, perché va a toccare il valore della sincerità e del modo in cui ci si relaziona con gli altri. Nella quotidianità cosa caratterizza il comportamento di un ragazzo? L’esserci pienamente con l’altro, il mettersi in gioco, il farsi vedere per come si è o il difendersi, il mettere delle maschere per paura del giudizio degli altri?
Tante volte il problema della falsità parte da molto più lontano.
Magari da sempre in famiglia certi argomenti vengono evitati, perché sono considerati difficili o sbagliati. Il risultato è, però la costruzione dei Tabù, dei non detti (es. la morte).
A volte in famiglia ci sono dei nodi, dei segreti da parte dei genitori (es. un’adozione, una separazione, un debito, una malattia,…) o, addirittura, dei traumi nascosti da parte dei bambini (es.una violenza subita).
Il respirare fin da piccoli un’aria in famiglia dove non si sa esattamente qual è il problema, ma si percepisce che qualcosa viene evitato, lascia emotivamente dei segni profondi e crea logicamente un’analoga tendenza all’evitamento.