Alessandra Zamai
Psicologa
SESSUALITA’ ED EVOLUZIONE ARTISTICA NEI SECOLI
L’evoluzione dell’arte è il più affascinante di tutti gli aspetti della cultura dell’essere umano, in quanto essa è l’attività che più di tutte ci differenzia dalle altre specie. Ma la domanda che viene spesso posta è: cosa si intende per arte e cosa no? In genere l’arte è rendere emozionante e straordinario l’ordinario, rappresentando ciò la cultura e la società trasmettono in un determinato periodo storico, permettendo ai posteri di intravedere uno scorcio di quello che era la vita di quel tempo.
La sessualità, in quanto insieme strutturato di componenti anatomiche, fisiologiche, psicologiche e sociali, fa parte di quella sfera di aspetti che si inseriscono nel tessuto sociale e pertanto vengono volontariamente o meno, espressi anch’essi nell’arte. Analizzare quindi l’evoluzione di entrambe le componenti, non solo può portare alla luce come l’idea di sessualità si sia evoluta nel corso dei secoli, ma anche come essa sia stata condizionata dalle influenze culturali di ogni periodo storico.
Le prime rappresentazioni artistiche di figure femminili e maschili mostrate interamente nude, risalgono al Paleolitico, epoca in cui le raffigurazioni dei corpi femminili venivano scolpite da donne, come simboli di fertilità, mentre quelle maschili come simboli di predominazione, ai fini di sostenere la relazione uomo-donna come sicurezza biologica di continuità della specie.
Nei secoli successivi, nell’arte babilonese ed etrusca, si nota come l’erotismo invece assuma rilevanza in ogni attività della vita: sebbene il matrimonio e la famiglia fossero il destino imposto, questo non impediva di vivere al contempo una sessualità praticata per il proprio piacere, libera da una morale socialmente imposta, e anzi, favorita dalla religione stessa, in cui anche le divinità ne risultano un esempio. Le donne, sebbene fossero soggette ad una cultura fortemente patriarcale, nella sessualità erano libere di esprimersi e di godere esattamente come gli uomini, senza venir considerate oggetti o strumenti del piacere.
Anche nell’arte greco-romana l’erotismo viene rappresentato come un atteggiamento ludico e di convivialità, tra uomini e cortigiane o uomini e altri uomini. Inoltre i rapporti sessuali vengono descritti come riti di passaggio: i maschi per assumere la funzione di cittadini attivi nel pubblico, le femmine al ruolo di spose e madri. Pertanto il ruolo della donna non prevedeva un’erotismo ed una sensualità al di fuori delle mura di casa e con mero scopo riproduttivo, a meno che non si trattasse di una cortigiana, il cui ruolo tuttavia era quello di appagare sessualmente degli uomini, tralasciando il proprio volere o piacere personale.
Successivamente con l’avvento del Cristianesimo si assiste ad una nuova etica sessuale che rifiuta il piacere, demonizza il corpo, condannandolo al peccato e privandolo, soprattutto quello femminile, della sua dignità. Questo si concretizza nelle iconografie che rappresentano l’albero del bene e del male non più come un melo, ma come un fico, in quanto il frutto maturo del fico viene associato alla vulva. Di fatti le donne incarneranno per secoli il simbolo del diavolo e della tentazione, come il serpente della Genesi con il volto di donna.
L’influenza della Chiesa dominerà fino alla fine del Medioevo e solo a partire dal XIII secolo, grazie alla poesia cortese, l’erotismo per quanto spiritualizzato, si riapproprierà del suo aspetto sensuale. Quando si incomincia ad affermare la seduzione del corpo femminile il petto si scopre, lasciando il seno in vista, affermando il suo potere erotico, costituendo un fenomeno sociale importante. Sebbene l’amor cortese promuova l’abnegazione dell’uomo, che sopprime la propria volontà davanti all’essere superiore della donna, questo porta con sé anche il concetto di possesso e controllo, come si evince dalle raffigurazioni di dame recluse in castelli o in cima a torri altissime senza via di uscita.
Dal XIII al XVIII secolo, l’amore per la bellezza della natura, sarà la base dell’arte rinascimentale e barocca, le quali promuoveranno l’erotismo filtrandolo attraverso gli ideali classici di bellezza e armonia pura, donando alle opere una nuova sensualità. L’icona di Venere, verrà utilizzata spesso come pretesto per rappresentare il nudo femmnile ed i miti pagani per raffigurare desiderio, sensualità ed erotismo.
Gli artisti barocchi introdurranno un realismo che verrà mantenuto anche nei secoli successivi. La ricerca di genuinità sarà sostenuta dalle trasformazioni culturali del XIX e XX secolo, dove si vedrà una crisi dei valori tradizionali all’interno della quale l’arte non vorrà più raccontare delle storie, ma vorrà comunicare emozioni e sensazioni date dalla vita quotidiana e delle componenti irrazionali dell’uomo. Nel XX secolo gli artisti promuoveranno l’erotismo andando contro tutte le istituzioni e anzi, promuovendo la bellezza per il corpo femminile attraverso opere in cui le protagoniste saranno prostitute, le uniche disposte a svestirsi per farsi ritrarre nude. La sensualità e la libertà espressiva nei gesti e negli sguardi rappresentano un’epoca di cambiamenti, in cui i gesti quotidiani diventano interessanti e le imperfezioni e la spontaneità attraenti.
Questa nuova visione dell’erotismo nell’arte pittorica verrà tramandata nel secolo successivo ed espressa con nuove forme di arti visive, fino ai giorni nostri. Ad oggi infatti, possiamo affermare che c’è la consapevolezza che la sessualità faccia parte della storia e della vita dell’essere umano, al punto che per diversi decenni le strategie di marketing si sono basate su ipersessaulizzazioni, principalmente femminili, per attrarre e vendere. Eppure la cultura sta cambiando e la visione a cui ci stiamo avviciniamo è quella di poter utilizzare il proprio corpo come espressione spontanea delle proprie emozioni e caratteristiche sessuali, senza subire giudizi, ma promuovendo il benessere psicofisico ed il proprio sentire.
Bibliografia
Desmond Morris (2014). La scimmia artistica. L’evoluzione dell’arte nella storia dell’uomo. RizzoliSilvia Camagni (2013). Arte Erotica, i capolavori dei grandi maestri. Dix