09 - 10 - 1995

Sussidio didattico ovvero… materiale utile per l’insegnamento.

Chi dovendo occuparsi di educazione sessuale intende attrezzarsi con sussidi didattici nella forma di materiali visivi o audio-visivi o comunque in qualsiasi forma visibile e/o udibile che risolva il problema di attrezzarsi per poter svolgere interventi pedagogicamente efficaci se non avesse visto “Il senso della vita” (Monty Python’s) è invitato a farlo (sarà necessario ricorrere a qualche videoteca). Nella Parte II – Growth and learning (Crescita e apprendimento) – viene rappresentata proprio una lezione di educazione sessuale con sussidi audio-visivi: l’insegnante ricorda agli allievi che erano arrivati a trattare della penetrazione, trasforma la cattedra in un letto matrimoniale, chiama la moglie Helen, entrambi si spogliano e riprendono la lezione… da dove l’avevano interrotta.

Viene da pensare che per insegnare il sesso non ci sia bisogno di cercar troppo i sussidi e che si possa evitare la spesa per materiali che inspiegabilmente sono costosissimi, (già chissà perché sono così costosi). I sussidi infatti sono lì a portata di mano, l’unico guaio è che ognuno possiede solo la metà del necessario….De Sade (La filosofia nel boudoir) l’aveva capito bene e anche l’Aretino (Ragionamento della Nanna e dell’Antonia e Dialogo della Nanna e della Pippa) che è forse il primo precettore del sesso.

Mi si obietterà che il sesso non è fatto mica solo di genitali e di coiti (un brutto termine, ma legittimo), si tratta anche di comportamenti, di affetti, di complessi, di problemi personali e sociali: lo sviluppo, l’innamoramento, il matrimonio la procreazione responsabile e ancora le diversità dei ruoli la violenza, l’incesto… ma se è per questo perché cercare sussidi specialistici si prenda la guida cinematografica ci saranno tutti i materiali che si desiderano per aprire una discussione con la classe; facciamo qualche esempio: adolescenza (….), innamoramento (Un uomo e una donna, Love story), erotismo (….), violenza sessuale (….), incesto (….), omosessualità (Maurice, Pranzo di nozze) perversione (Legami), aids (….). Si certo, ma a questo non si pensa, i sussidi, quelli cercati e desiderati, sono diapositive o filmati dove si può visionare, spesso nella forma dei cartoons: l’anatomia delle differenze, i meccanismi della fecondazione, quelli delle mestruazioni e magari anche qualche schematica erezione e si parla di coito (non si vede ovviamente, però se ne parla). Tuttavia se si tratta solo di questo perché non produrre con allievi ed allieve disegni e collages e scritti che illustrino lo stato fisico dell’uomo e della donna, la fecondazione, le mestruazioni e quant’altro si desidera trattare.

Ricordavamo che certi sussidi sono lì con noi, nel nostro corpo, nei nostri pensieri, nelle nostre fantasie; forse poter immaginare e costruire certe realtà sessuali e verificare le diversità da ciò che suggeriscono l’anatomo-fisiologia e la psicologia scientificamente codificate, consente realmente l’apprendimento. Al contrario i cosidetti sussidi didattici sono preparati precotti che devono essere subiti da allievi e allieve a cui si chiede una attenzione passiva quasi che fossero contenitori vuoti e privi di qualsiasi immagine del sesso e questo ci sembra propri antipedagogico.

Abbiamo il sospetto che quelli che si chiamano sussidi didattici siano una trovata commerciale che specula sulle ansie e preoccupazioni di educatori forse alle prime esperienze (c’è sempre una prima volta) i quali pensano di superare le difficoltà di un intervento con le classi affidandosi a qualche video-tape quasi che i sussidi didattici non fossero materiali utili all’insegnamento, ma utili agli insegnanti.

Settembre/Ottobre 1995 .Anno III- n° 4

In “Frammenti di Sesso” CIC, 2005