Cristina Audino
Psicologa
Famiglia e PMA: una questione di equità e inclusione
La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) “è l’insieme di tecniche mediche che includono trattamenti finalizzati ad assistere il concepimento nelle coppie che incontrano difficoltà di fertilità. (…). L’obiettivo della PMA è favorire il concepimento e la nascita di un bambino quando la concezione naturale non è possibile” (SIFS, 2020).
Tuttavia, in Italia, questa pratica medica è accessibile esclusivamente alle coppie eterosessuali. Le persone single – indipendentemente dal genere – e le coppie omosessuali non possono accedere a queste tecniche mediche. Questo divieto solleva interrogativi di natura etica, sociale e scientifica, in quanto esclude intere categorie di persone senza valutare la loro reale capacità di accudire unə figliə.
Le restrizioni all’accesso alla PMA per le coppie omosessuali sono dovute a diversi fattori, tra cui l’influenza culturale e religiosa, la concezione tradizionale della famiglia e alcuni pregiudizi sul benessere dei bambini cresciuti in famiglie omogenitoriali.
Dal punto di vista legislativo, molte normative sulla PMA riflettono una visione conservatrice e tradizionale della famiglia, secondo cui la genitorialità dovrebbe avvenire esclusivamente all’interno di un nucleo composto da un uomo e una donna. Di conseguenza, le coppie omosessuali non rientrano nella definizione legale di “famiglia tradizionale”. Questo approccio infatti ignora l’evoluzione del concetto di famiglia e il riconoscimento legale delle coppie omosessuali in numerosi paesi. In Spagna, ad esempio, la PMA è accessibile a tutte le donne, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dallo stato civile (España, 2006), a differenza di quanto avviene in Italia.
Un altro argomento spesso utilizzato per giustificare l’esclusione delle coppie omosessuali riguarda il benessere deə bambinə. Alcuni stereotipi suggeriscono che crescere con due genitori dello stesso sesso possa essere svantaggioso rispetto alla crescita in una famiglia eterosessuale. Un pregiudizio diffuso è l’idea che l’omogenitorialità possa influenzare l’orientamento sessuale dei figli o causare problemi nel loro sviluppo psicologico (Graglia, 2012). Tuttavia, questi timori non trovano riscontro nelle evidenze scientifiche e portano ad una disparità nei diritti di accesso alla genitorialità, traducendosi in una forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale.
Se la procreazione assistita si basasse sulla capacità di accudire unə figliə, bisognerebbe chiedersi se le coppie omogenitoriali siano meno competenti di quelle eterogenitoriali. A questo proposito, numerose ricerche hanno esaminato lo sviluppo e il benessere də figliə cresciutə in famiglie omogenitoriali, in particolare con madri lesbiche.
Numerosi studi hanno analizzato il benessere psicologico, emotivo e sociale deə bambinə cresciuti in famiglie omogenitoriali. Tra le ricerche più significative c’è il National Longitudinal Lesbian Family Study, avviato nel 1986, che ha analizzato lo sviluppo di 154 figlə cresciuti da coppie lesbiche. I risultati di Gartrell e colleghi (2019) mostrano che questi individui, ormai adultə, hanno maggiori probabilità di esprimere liberamente la propria identità e il proprio orientamento sessuale rispetto allə loro coetaneə cresciutə in famiglie eterosessuali. Questo suggerisce che l’accettazione genitoriale gioca un ruolo chiave nella libertà individuale ma non ha alcuna influenza diretta sull’orientamento sessuale. Altri studi hanno analizzato la salute mentale e il benessere sociale dei figli di coppie omogenitoriali. Nello specifico, Koh e colleghi (2019) hanno valutato diversi indicatori come la soddisfazione di vita e la presenza di problemi comportamentali ed emotivi. I risultati confermano che il benessere psicologico di questə bambinə è paragonabile a quello deə loro coetaneə cresciutə in famiglie eterosessuali. Tuttavia, chi ha subito esperienze di discriminazione omofobica ha riportato livelli più alti di disagio emotivo (Koh, Bos e Gartrell, 2019), evidenziando come siano lo stigma sociale e il pregiudizio – e non la composizione familiare – i veri fattori di rischio per la salute mentale.
Altri studi hanno dimostrato che non vi è alcuna differenza significativa in termini di autostima, capacità sociali o rendimento scolastico tra lə figliə di coppie omosessuali e quellə di coppie eterosessuali (Gartrell & Bos, 2010). Inoltre, contrariamente ai pregiudizi, non si riscontra un’incidenza maggiore di orientamenti sessuali non eteronormativi tra figliə di genitori omosessuali. Piuttosto, questi bambini sembrano sentirsi più liberi di esplorare la propria identità senza condizionamenti culturali (Carone et al., 2024).
Gli studi scientifici evidenziano che la qualità della relazione familiare è il fattore protettivo più determinante per il benessere psicologico dei figli, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere dei genitori (Bos, van Gelderen & Gartrell, 2015). Un ambiente familiare supportivo e affettuoso è una protezione fondamentale contro le difficoltà della vita e i rischi legati alla discriminazione. Inoltre, favorisce l’adattamento psicologico e il benessere emotivo deə figliə, riducendo problemi comportamentali e offrendo un sostegno efficace contro eventuali discriminazioni (Gartrell e Bos, 2010).
Alla luce di queste evidenze, limitare l’accesso alla PMA alle sole coppie eterosessuali appare più una scelta basata su pregiudizi che su reali criteri di benessere deə minore. Il criterio principale per l’accesso alla genitorialità dovrebbe essere la capacità di garantire cure e affetto a un figlio, non l’orientamento sessuale dei genitori.
Riconoscere il diritto alla genitorialità per tutte le persone, indipendentemente dall’orientamento sessuale, rappresenterebbe un passo importante verso una società più equa e inclusiva. La famiglia non è una realtà statica e predefinita, ma uno spazio in cui amore, rispetto e cura rappresentano i pilastri fondamentali.
Bibliografia:
Bos, H., van Gelderen, L., & Gartrell, N. (2015). Lesbian and heterosexual two-parent families: Adolescent–parent relationship quality and adolescent well-being. Journal of Child and Family Studies, 24(4), 1031–1046. https://doi.org/10.1007/s10826-014-9913-8
Carone, N., Rothblum, E. D., Koh, A. S., Bos, H. M. W., & Gartrell, N. K. (2024). Sexual orientation and gender identity among donor-conceived offspring in the U.S. National Longitudinal Lesbian Family Study from adolescence to adulthood. Sexuality Research and Social Policy, 21(2), 704–716. https://doi.org/10.1007/s13178-024-00945-0
España. (2006). Ley 14/2006, de 26 de mayo, sobre técnicas de reproducción humana asistida. Boletín Oficial del Estado, núm. 126, 27 de mayo de 2006.
Gartrell, N., & Bos, H. (2010). US National Longitudinal Lesbian Family Study: Psychological adjustment of 17-year-old adolescents. Pediatrics, 126(1), 28–36. https://doi.org/10.1542/peds.2009-3153
Gartrell, N., Bos, H., & Koh, A. (2019). Sexual attraction, sexual identity, and same-sex sexual experiences of adult offspring in the U.S. National Longitudinal Lesbian Family Study. Archives of Sexual Behavior, 48(5), 1495–1503. https://doi.org/10.1007/s10508-019-1434-5
Graglia, M. (2012). Omofobia: Strumenti di analisi e di intervento. Carocci Faber.
Koh, A. S., Bos, H. M. W., & Gartrell, N. K. (2019). Predictors of mental health in emerging adult offspring of lesbian-parent families. Journal of Lesbian Studies, 23(3), 350–361. https://doi.org/10.1080/10894160.2018.1555694
Società Italiana di Fertilità e Sterilità (SIFS). (2020). Procreazione medicalmente assistita. SIFS.