Giulia Salvalaio
Laurea Triennale in Servizio Sociale, Master in Death Studies and The End of Life
Sexoncology
Per tumore intendiamo malattie caratterizzate da una crescita cellulare incontrollata che può essere dovuta a fattori interni non modificabili oppure a fattori esterni come l’ambiente o lo stile di vita. L’organismo è capace di difendersi attraverso il sistema immunitario, ma quando non accade la cellula può raggiungere dimensioni importanti, acquisendo la capacità di trasferirsi e dando inizio ad una metastasi. In caso contrario, quando le cellule mantengono le caratteristiche del tessuto di origine, si parla di tumori benigni[1].
In Italia sono stimate 395.000 nuove diagnosi con un incremento di 18.000 casi rispetto al 2020. Sicuramente il tasso di mortalità si è abbassato ma la prevenzione rimane fondamentale per evitare diagnosi ritardate e, quindi, tumori in stadio avanzato. A causa di fattori di rischio come fumo (24%), alcool (17%), sedentarietà (30%), sovrappeso e obesità (43%) e dell’aumento della popolazione anziana rimane una delle prime cause di morte in Italia. [2]
Qualsiasi sia la tipologia, il cancro rimane sempre un qualcosa di sconvolgente che colpisce il singolo in base ai significati di malattia e morte, al dolore fisico e psicologico. “Il cancro si impossessa di me, impedendomi di respirare. […] Mi tremano le mani. Mi viene da vomitare. […] E no, in questo momento non me frega un cazzo di niente […] La respirazione accelera, i pensieri spariscono, la testa è come se entrasse in una specie di blackout e fai solo una cosa. L’unica cosa che riesci a fare è piangere […]” [3].
Quando viene diagnosticato “il brutto male”, “il male incurabile” o “quella cosa lì”, tutti sinonimi di parole terribili come cancro, tumore, neoplasia o carcinoma, inizia una corsa contro il tempo. Iniziano le terapie per sopravvivere e far sì che la morte non bussi alla porta, ma anche gli effetti collaterali: le nausee, la diarrea, la stanchezza, la perdita di peso, l’alopecia e il dolore; sintomi conosciuti, che il paziente si aspetta e che il medico illustra ampiamente. Invece, non si parla spesso di sintomi come calo del desiderio, secchezza vaginale, disfunzione erettile, dispareunia, eiaculazione assente o dolore durante i rapporti. Possono essere disfunzioni a breve termine, a lungo termine o permanenti come le cicatrici, la menopausa precoce, i problemi di incontinenza urinaria, l’eiaculazione retrograda o, in alcuni casi, la stomia. Comportano la modificazione totale della percezione di sé stessi e del proprio corpo che appare improvvisamente invecchiato, che perde di femminilità o mascolinità, nonché del ruolo sociale assegnatogli in termini di fertilità e procreazione.
“Mi sono sentita soffocare, presa dal panico. Avrei voluto fuggire via, andare lontano da tutto, da quell’ambulatorio freddo, da te, dalla malattia”[4]. La malattia colpisce anche i familiari e gli amici che assumono un ruolo fondamentale nell’accompagnare la persona attraverso il decorso della malattia. Non è facile accettarne i cambiamenti e i limiti, soprattutto viverli in una dimensione di coppia dove il silenzio e l’isolamento sono barriere innalzate da entrambi per proteggersi: l’anestesia emotiva del/della compagno/a viene vissuta come disinteresse e perdita di affettività, che si scontra con la perdita di libido e il vissuto di inadeguatezza come partner. Si aggiungono sindromi depressive, ansia, disturbi dell’umore e del sonno che incidono fortemente nella qualità di vita.
Nella letteratura è dimostrato come la sessualità sia ampiamente sottovalutata nei pazienti oncologici e nelle cure palliative. È evidente come si tratti di un tabù che si è rafforzato nella società e che, solo recentemente, si sta facendo strada ritrovando la propria importanza e libertà di espressione.
I medici e gli operatori sanitari spesso non affrontato il tema con il paziente per mancanza di tempo, di informazioni, per imbarazzo o presupponendo che non sia una priorità in un momento così complesso; gli stessi pazienti provano vergogna nel chiedere delucidazioni o pensano che siano conseguenze “normali” che scompariranno con il tempo[5]. La sinergia tra i professionisti sanitari e figure come lo psicologo e/o il sessuologo è fondamentale, così come coinvolgere il paziente nel percorso terapeutico. Si dovrebbe spingere verso una visione di sessualità che si stacca dalla pura genitalità integrandola con “una delle componenti più importanti dell’essere umano, l’affettività”[6]: non dimentichiamo che finché la persona è viva ha ancora bisogno di intimità, di tenerezza, di carezze. La sessualità è relazione, prima di tutto con sé stessi, ed è una dimensione estremamente intima che non ha a che fare solo con il sesso.
Morte, non esser fiera pur se taluni t’abbiano chiamata
terribile e possente, perché tu non lo sei;
che quei che tu credi di travolgere
non muoiono, povera morte, né tu puoi uccidere me.
Tu, schiava del fato, del caso, di re e di disperati
tu, che ti nutri di guerre, veleni e malattie,
oppio e incantesimi ci sanno addormentare
ugualmente e meglio di ogni tuo fendente
Perché dunque t’insuperbisci?
Trascorso un breve sonno veglieremo in eterno
e morte più non sarà, morte tu morrai.
-John donne, Sonetto X[7] –
BIBLIOGRAFIA
- AIRC, Fondazione per la ricerca sul cancro
- “I numeri del cancro in Italia 2023” – Intermedia Editore (2023)
- “Io non ho più paura”, Niccolò Palombini, Newton Compton Editori (2021)
- Villa, A. (2013). La moglie. In: Bellardita, L., Magnani, T., Valdagni, R. (eds) Il tumore alla prostata. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-2433-5_3
- “Effetti collaterali della chemioterapia: percezione dei medici, realtà dei pazienti” – Virginia Liguori e M.D. Iuvaro (2017)
- “Voglia di tenerezza: affettività e sessualità nella fase avanzata di malattia e nelle cure palliative” – Luigi Valera (2018); Convengo Nazionale “La vita oltre il cancro”
- Sonetto n. 10 di John Donne, tradotto dal film “La forza della mente” (2001)
[1] AIRC, Fondazione per la ricerca sul cancro
[2] “I numeri del cancro in Italia 2023” – Intermedia Editore (2023)
[3] “Io non ho più paura”, Niccolò Palombini, Newton Compton Editori (2021)
[4] Villa, A. (2013). La moglie. In: Bellardita, L., Magnani, T., Valdagni, R. (eds) Il tumore alla prostata. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-2433-5_3
[5] “Effetti collaterali della chemioterapia: percezione dei medici, realtà dei pazienti” – Virginia Liguori e M.D. Iuvaro (2017)
[6] “Voglia di tenerezza: affettività e sessualità nella fase avanzata di malattia e nelle cure palliative” – Luigi Valera (2018); Convengo Nazionale “La vita oltre il cancro”
[7] Traduzione, ridotta, dal film “La forza della mente” (2001)