21 - 09 - 2020

Daniela Maramao
Psicoterapeuta

LA VIOLENZA DI GENERE DURANTE LA PANDEMIA

La violenza contro le donne rappresenta un grave problema nella società moderna.
La violazione dei diritti delle donne riguarda ogni tipo di violenza psicologica o fisica, in special modo quella perpetrata dai partners, dai parenti o dagli amici.
Da un punto di vista psicologico la definizione di abuso sessuale si definisce a partire dalla percezione del soggetto che lo subisce, denotando una dimensione soggettiva della violenza sessuale.
Tra le ragioni che muovono l’individuo alla violenza fisica domestica primeggia il sentimento di disuguaglianza di genere, le esperienze di abuso infantile, l’esposizione alla violenza e al controllo coercitivo e l’abuso di alcool. In situazioni stressanti come quelle a cui siamo stati sottoposti per effetto dell’emergenza sanitaria che ci ha costretti a rimanere chiusi in casa, talvolta sotto lo stesso tetto del maltrattante, il rischio di subire violenza è aumentato. Esaminando alcuni dati relativi al maltrattamento e alla violenza domestica elaborati dall’ISTAT e dal dipartimento di polizia, si è potuto rilevare che, a livello percentuale, si è registrato un calo dei reati a fronte di un aumento delle richieste di aiuto al numero antiviolenza.
Secondo l’indagine ISTAT condotta nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020, durante l’emergenza Covid-19, in base all’analisi dei dati provenienti dalle chiamate al numero verde 1522 che, messo a disposizione dal Dipartimento per le Pari Opportunità, offre supporto a coloro che vivono personalmente o indirettamente una situazione di pericolo e disagio dovuto a stalking, minacce e violenza, risulta che la richiesta di aiuto da parte delle vittime di violenza domestica è aumentata in maniera vertiginosa. Durante il lockdown il numero verde ha ricevuto mediamente un numero doppio di chiamate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+119,6%) e la richiesta di supporto tramite chat è quintuplicata passando da 417 a 2666 messaggi. Sono cresciute anche le chiamate per avere informazioni sulla tipologia dei servizi offerti. Le richieste di aiuto effettuate direttamente dalle vittime di violenza (4897 richieste) sono otto volte maggiori rispetto alle segnalazioni di violenza effettuate da amici o conoscenti (627 richieste). La frequenza delle chiamate è maggiore tra le ore 9 di mattina e le ore 19 di pomeriggio, e si tratta soprattutto di donne: 13338 donne e 1935 uomini. La distribuzione regionale delle chiamate di aiuto vede al primo posto la Lombardia con 2055 chiamate, seguita dal Lazio, 1898 chiamate, e dalla Campania, 1492 chiamate.
Sempre dalle tavole ISTAT si evince che la divulgazione tramite TV e tramite i canali internet è stata fondamentale per la spinta a chiedere un supporto in caso di violenza domestica.
La fascia d’età più colpita riguarda gli individui tra i 35 e i 44 anni (1438 casi), seguita dalle persone di età compresa tra i 45 e i 54 anni (1200), e dai giovani tra i 25 e i 34 anni (1116); per la maggior parte dei casi si tratta di persone coniugate (2582 individui) e di single (2277 individui), per lo più di nazionalità italiana.
Confrontando i dati con il Report Violenza di genere e omicidi volontari con vittime donne. Gennaio – Giugno 2020, elaborato da Ministero dell’Interno, si evince che diminuiscono durante i mesi di confinamento i maltrattamenti contro i familiari o i conviventi, le minacce e le violenze sessuali. La percentuale di donne vittime di maltrattamenti contro familiari e conviventi dall’82% di gennaio scende al 78% del mese di maggio, risalendo all’82% nel mese di giugno, mentre nel 2019 si attestava sull’83% in maniera pressoché costante.
Si potrebbe avanzare l’ipotesi che la divulgazione del numero verde sostenuta dai media e dell’informazione sulla presenza delle reti antiviolenza sul territorio abbiano favorito l’attivazione di quelle donne che, vittime di maltrattamento, hanno reagito per aver percepito la presenza di un maggior supporto sociale. Costoro hanno aumentato la loro abilità di coping, ossia la capacità di risposta tramite strategie idonee per fronteggiare eventi stressanti. Poiché diversi studi hanno riportato che le donne vittime di violenza hanno uno stile di attaccamento insicuro è plausibile che la loro insicurezza nell’attaccamento diminuisca quando si sentono supportate dalla rete sociale.
 


Fonti:
ISTAT: “IL NUMERO VERDE 1522 DURANTE LA PANDEMIA” (PERIODO MARZO-GIUGNO 2020)
ARCHIVIO ISTAT.

MINISTERO DELL’INTERNO – REPORT “VIOLENZA DI GENERE: IL REPORT DELLA POLIZIA CRIMINALE CON I DATI RIGUARDANTI IL PRIMO SEMESTRE 2020
REPORT MINISTERO DELL’INTERNO.