26 - 03 - 2024

Stefania Rocchi

Psicologa Clinica

L’abuso sessuale: la differenza tra pedofilia e sadismo

Definizione di Abuso Su Minore

Abuso è ciò che impedisce la crescita naturale del minore, ciò che non rispetta i suoi bisogni e che non protegge ciò che in lui è parte fisica e psichica.

La prima distinzione può essere fatta tra “comportamenti commissivi”, che includono maltrattamenti fisici, sessuali e psicologici e “comportamenti omissivi” che si legano all’incapacità, di diverse intensità, da parte dei genitori di fornire cure e supporto adeguati al momento della crescita psico-emotiva-fisica del bambino.

Le forme di abuso per danneggiare la sana e serena crescita dei minori sono tante, le principali sono:

  • Fisica: la forma più riconoscibile perché lascia segni evidenti sul corpo del bambino.
  • Sessuale: include tutte le pratiche sessuali manifeste o mascherate a cui vengono sottoposti i minori. Si distingue tra abuso sessuale intra-familiare, extrafamiliare e istituzionale.
  • Emotiva o psicologica: più difficile da riconoscere, se non nel momento in cui ha già riportato, nel minore, effetti sullo sviluppo della personalità.
  • L’abuso nelle forniture di cura: include la scarsa cura ma anche l’inadeguata cura verso il bambino, sia in senso qualitativo che quantitativo.

Descrizione Disturbo Pedofilico


Il Disturbo Pedofilico è definito dal DSM-5 come un’eccitazione sessuale ricorrente e intensa, manifestata attraverso fantasie, desideri o comportamenti, per un periodo di almeno 6 mesi, che comportano attività sessuale con un bambino in età prepuberale o con bambini (in genere sotto i 13 anni d’età). L’individuo presenta marcato disagio o difficoltà interpersonali a causa di queste fantasie o comportamenti.        

Ci sono diverse riflessioni e grosse difficoltà per delineare la linea che divide la norma dalla patologia:

 L’APA ne risolve alcune definendo che:

  • L’individuo che compie l’agito deve avere almeno 16 anni di età ed essere di almeno 5 anni maggiore del bambino o dei bambini in oggetto
  • Non è pedofilo un individuo in tarda adolescenza coinvolto in una relazione sessuale con un individuo di 12-13 anni

Alcune riflessioni restano irrisolte:

  • È pedofilo chi molesta una sola volta un bambino?
  • È pedofilo chi ha solo fantasie ricorrenti senza agiti?
  • È pedofilo chi molesta un individuo di 4 anni più giovane?

La soluzione la sancisce il DSM-5 esplicitando che parafilia, disturbo mentale e reato non sono sinonimi e la persona che molesta un bambino, anche una sola volta, deve rispondere del comportamento davanti alla legge. La diagnosi derivante da una perizia può riguardare un eventuale trattamento ma non può attenuare la condanna, sempre che non ci siano altri fattori psicotici.

L’approccio del pedofilo è descrivibile il più delle volte come un atto di cura, la sua immaturità sessuale non lo porta alla ricerca di un rapporto sessuale ma di una scoperta, paragonabile a quella di un bambino che scopre il suo corpo ed è curioso del corpo altrui. É possibile che i due soggetti credano di avere una vera e propria relazione amorosa in cui, loro e il minore, sono in lotta contro il mondo circostante.

Descrizione Disturbo Sadico

Il Disturbo Sadico è definito dal DSM-5 come un’eccitazione ricorrente e intensa, manifestata attraverso fantasie, comportamenti e desideri, per un periodo di almeno 6 mesi, derivante dalla sofferenza fisica o psicologica di un’altra persona. Si può rispecchiare in persone ipercontrollate, introverse, timide, distaccate, moraliste e con una vita sessuale insoddisfacente.

Holmes annovera nelle caratteristiche del sadico:

  1. fantasie focalizzate sulla sofferenza della vittima
  2. simbolismo, dato da un vero e proprio rituale messo in atto contro la vittima, caratterizzato da feticismo o parzialismo
  3. compulsivismo, come forza interna che li spinge a mettere in atto le proprie azioni, alle quali molti non fanno nulla per sottrarsi

Necessaria la riflessione critica tra ciò che è una fantasia o un Comportamento Pedofilico e quello che è un Agito Sadico. La Pedofilia è definita come un’eccitazione sessuale ricorrente e intensa, manifestata attraverso fantasie, desideri o comportamenti verso bambini mentre l’Agito Sadico su un minore è un comportamento atto a recare danno con agiti di natura sessuale. Non tutti gli abusi su minore sono quindi agiti da pedofili ma possono essere agiti da sadici con un focus pedofilico, Importante questa riflessione non in vista di un movimento difensivo ma per un’ottica clinica e una diagnosi differenziale possibile davanti ad un agito su un minore. Nella Relazione Pedofilica l’adulto si adatta al livello psicosessuale del bambino perché, non avendo avuto uno sviluppo psico sessuale completo, prova un reale interesse per il bambino.
Il Pedofilo, secondo il suo punto di vista, si muove con agiti di cura in cui il bambino partecipa con consenso e benessere.

Nell’Agito Sadico invece viene a meno la percezione di una relazione simmetrica poiché vi è una ricerca di relazione asimmetrica in cui l’adulto può agire le sue fantasie e pulsioni in un rapporto di dominanza sul minore.

BIBLIOGRAFIA

  • Capodieci e Sanzovo (2018). “Psicosessuologia, il manuale del consulente sessuale”. Libreria Universitaria Edizioni
  • DSM-5 (2014). “Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali (quinta edizione) Milano. Raffaello Cortina Editore
  • Finkelor D (1990). “Sexual abuse in a national study od adult women and men” in Child Abuse Neglect vol. 14
  • Holmes, R. M., & Holmes, S. T. (1996). “Profiling violent crimes: An investigative tool” (2nd ed.). Sage Publications, Inc.
  • Martone G. (1994). “Storia dell’abuso all’infanzia”, in F. Montecchi, Gli abusi all’infanzia, Roma, APA 2013
  • Pithers (1989). “Identification of risks factors” in Laws. D.R. Relapse prevention with sex offenders, New York Guilford Press