Ilaria Fazio
Educatrice Professionale
“Cos’è sesso?”
Educazione sessuale in famiglia in età prescolare
Se è vero che l’educazione sessuale è fondamentale per lo sviluppo personale e sociale, a maggior ragione si dovrebbe iniziare a introdurla fin dall’infanzia.
Iniziamo con il fare chiarezza: con educazione globale alla sessualità si intende un «processo curricolare di insegnamento e apprendimento degli aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità». [UNESCO 2018]
Le finalità di questo processo sono molteplici, ma possiamo sintetizzarle nel triplice obiettivo di permettere a bambini e bambine, futuri adulti, di instaurare relazioni sane con sé stessi e con gli altri. Portare alla consapevolezza di quali sono i propri diritti e doveri legati alla salute sessuale e infine, diminuire drasticamente la violenza di genere attraverso un processo di decostruzione e ridimensionamento della cultura etero normativa.
Perché è quindi importante iniziare già dai primi anni di vita?
Con il termine sessualità non intendiamo esclusivamente i rapporti sessuali ma piuttosto un costrutto complesso in cui la sessualità è la risultante di fattori diversificati che concorrono tutti allo stesso modo nel definirci come persone.
Ad esempio è compresa una sfera biologica (cromosomi X e Y), una culturale (i valori e le credenze che abbiamo introiettato rispetto al luogo e il tempo in cui siamo cresciutə), una sfera intrapsichica (i desideri, le fantasie), l’orientamento e infine i comportamenti sessuali. Per semplificare: la sessualità viene sì espressa nell’eros ma anche nel nostro modo di vestirci, nel taglio di capelli, nel modo in cui decidiamo di occupare spazio con il nostro corpo, come impostiamo le relazioni con l’altro, chi decidiamo di amare e così via.
Le prime persone adulte con cui bambini e bambine interagiscono sono generalmente i familiari, ed è proprio all’interno del nucleo familiare che inizia l’educazione al relazionarsi con gli altri. L’educazione sessuale e affettiva è ancora uno di quei temi un po’ nebulosi, poiché spesso considerato un tabù: molti adulti non si sentono preparati ad affrontare le normali curiosità dei propri figli. Credo sia importante sottolineare come le famiglie possano sempre rivolgere le loro domande a professionisti esperti in sessuologia per indagare perplessità, eventuali pregiudizi, metodologie di approccio o anche solo per portare le loro difficoltà.
Intanto in questo articolo vorrei poter dar qualche spunto di riflessione: l’atteggiamento migliore che si può avere nell’educazione sessuale in famiglia è quello di non considerarla un unico discorso da affrontare una volta e poi mai più, bensì una pratica che colga le occasioni nei momenti quotidiani e che lasci spazio a domande e curiosità, in modo da normalizzare certi temi.
Di conseguenza: cosa dobbiamo trattare quando parliamo di sessualità durante l’infanzia, e come?
Occorre fare una doverosa premessa che è quella di ricordare che tutti i temi trattati devono rispettare lo sviluppo cognitivo e la sensibilità di bambini e bambine. In questa particolare fascia di età ci si concentra soprattutto su tre aspetti profondamente interconnessi tra di loro: il corpo, la privacy e il consenso.
Per quanto riguarda il corpo, i bambini sperimentano il mondo attraverso di esso, e il ruolo dell’adulto è quello di facilitare una comprensione più profonda, ad esempio elencando le varie parti del corpo con i loro nomi corretti (vagina, pene o ano). Questo processo educativo ha una triplice funzione: primo, permette di costruire un’immagine corporea positiva, aumentando la consapevolezza del sé e degli altri. In secondo luogo, aiuta a esprimere in modo chiaro eventuali malesseri fisici, grazie alla capacità di riconoscere e nominare correttamente le parti del corpo. Infine, nei casi di abuso, fornisce uno strumento in più al bambino o alla bambina per segnalare dove è stata impropriamente toccata.
Per quanto riguarda il concetto di privacy, l’obiettivo è aiutare i bambini a comprendere quanto sia importante proteggere la propria intimità e rispettare quella degli altri. Questo diventa particolarmente rilevante quando si nota che il bambino o la bambina è impegnatə in un atto masturbatorio. Per l’adulto tale comportamento può apparire carico di erotizzazione, ma in realtà fa parte dell’esplorazione e della comprensione di sé. In questi casi, è fondamentale non allarmarsi né punirli. L’atteggiamento più adeguato è quello di creare un clima sereno e accogliente, si può spiegare che quel tipo di comportamento va vissuto in privato e non deve essere ripetuto a scuola o in altri spazi pubblici.
Quando parliamo di consenso, diventa essenziale insegnare a riconoscere e definire i confini del proprio corpo e di quello altrui, comprendendo quando sia appropriato farsi avvicinare o toccare. L’obiettivo è quello di consolidare il concetto di sé, aiutando a distinguere i diversi livelli di intimità che ognuno di noi vive. Ad esempio, carezze, baci o solletico sono esperienze piacevoli che si sperimentano principalmente in famiglia. Per questo motivo è importante sottolineare che queste esperienze devono essere desiderate e richieste anche al di fuori dell’ambito familiare.
Un buon approccio consiste nell’ “allenare” i bambini fin da piccoli a questa consapevolezza. Ciò può avvenire descrivendo sempre le azioni compiute sul loro corpo (ad esempio, quando si cambia il pannolino o si soffia il naso), chiedendo come quelle sensazioni li abbiano fatti sentire e spiegando il motivo di tali azioni.
Per concludere, vorrei sottolineare che questi sono spunti per dare vita a vostre modalità di interazione. Ci saranno domande alle quali non saprà rispondere o che metteranno in imbarazzo; questo è normale ed è accettabile. Una soluzione potrebbe essere prendersi il tempo necessario per rispondere, eventualmente spostando la risposta a un momento successivo. Tuttavia, ricordate di riprendere l’argomento.
BIBLIOGRAFIA
Panzeri M., Fontanesi L., Educazione affettiva e sessuale di bambini e adolescenti, il Mulino, 2021
Capodieci S., Mondini G., Fondamenti di sessuologia – parte generale, Libreria Universitaria, 2021