28 - 03 - 2023

Ambra Tazioli
Dottoressa in Psicologia Clinica, Alma Mater Studiorum Università Bologna
Studentessa del Centro Italiano di Sessuologia
 

Elementi applicabili a progetti di educazione alla varianza di genere in età evolutiva
 

L’identità di genere è un costrutto che fa riferimento a quello che una persona percepi-sce essere il proprio genere di appartenenza, percezione soggettiva di appartenenza ad un determinato genere che sembra svilupparsi già attorno ai tre anni di vita del bambino (Stoller, 1975), e può discostarsi da quello che è il genere assegnato alla nascita, parlando in questo caso di varianza di genere. Con il crescere della diffusione della tematica, essa si è ampliata alla fascia di età de* più piccol*, tra cui bambin* e adolescenti, il che ha messo in luce la necessità di progettare ed attuare interventi adeguati. Infatti, esiste ancora poca letteratura in merito ai diversi interventi che si potrebbero attuare per supportare questi giovani, promuovere l’inclusione ed evitare la discriminazione, soprattutto nel contesto italiano.
 

Pensando ad un eventuale progetto nei confronti de* ragazz* sarebbe opportuno predisporre il progetto a scuola, coinvolgendo anche gli/le insegnanti (Baiamonte, 2015), in quanto facilitatori/trici di un clima sereno ed inclusivo, che permetta la libera espressione delle varie soggettività.
 

Informazione. Quando si parla di identità sessuale, si fa riferimento a quattro componenti, quali il sesso biologico (sesso fenotipico, cromosomi, gonadi, ormoni ecc.), identità di genere (autopercezione ecc.), espressione di genere (comportamenti che esprimono il proprio genere, ecc) e orientamento sessuale (attrazione affettiva/erotica) (Shively e De Cecco, 1977). Spesso queste componenti sono erroneamente confuse ed utilizzate come sinonimi, quindi chiarire questo discorso è alla base della comprensione della tematica sulla varianza di genere.
 

Linguaggio. Relazionandosi con bambin* (in generale con persone), risulta importante agevolare la loro espressione di genere, assecondando anche i pronomi che sentono appartenere alla propria personalità. Stesso discorso è da farsi per quanto riguarda il no-me del/la bambin*.
 
Il linguaggio contribuisce a realizzare il cambiamento (Mariotto, 2020), infatti, ha un grosso impatto su come poi il/la bambin* andrà a costruire la propria persona e il proprio percepirsi in quanto tale.
Inoltre è utile che chi fa parte dell’ambiente del/la ragazz* sappia quali sono i vocabolari adeguati a descrivere la sua realtà.
 

Accettazione di sé, autostima ed autoefficacia. Dalla letteratura emerge che questi aspetti sembrano essere carenti in negli individui con varianza di genere (Mariotto, 2020) ed è noto come queste componenti trovino le basi nelle relazioni con le proprie figure significative, con quelle educative e con i pari (Miscioscia, Rigo, Spandri, Cerantola e Simonelli, 2020).
 
Conclusioni

In sintesi, in questo brevissimo elaborato si è cercato di riportare quanto emerso dalla revisione della letteratura inerente alla varianza di genere in età evolutiva da attuarsi in un progetto.
Per quanto riguarda l’informazione, sembra utile che essa faccia parte di un progetto simile, in quanto serve soprattutto a limitare la confusione inerente a questo macrotema che è l’identità di genere e le sue varianti.

Poi i temi successivi sono strettamente collegati fra loro, in quanto il linguaggio adeguato va di pari passo con l’accettazione di sé, l’autostima e l’autoefficacia, che devono essere implementate pensando una parte di progetto dedicata all’accettazione incondizionata delle sfumature dello spettro del genere, favorendo una positiva visione di sé da parte del/la ragazz* gender indipendent.
Tutti questi temi dovrebbero essere articolati in un clima di partecipazione attiva, garantendo un’acquisizione efficace che i/le ragazz* sentano propria.
 
Bibliografia
American Psychiatric Association. (2000). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (4th ed., text revised). Washington, d.c.: American Psychiatric Press.
 
American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders: DSM-5 (5th ed.). Trad. it. DSM-5. Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali. Milano: Raffaello Cortina.
 
Baiamonte, C. (2015). La tutela delle soggettività di genere in infanzia ed adolescenza. Università di Ferrara, Master in Tutela, diritti e protezione dei minori, insegnamento di Psicologia Dinamica.
 
Miscioscia, M., Rigo, P., Spandri, M., Cerantola, D., & Simonelli, A. (2020). La disforia di genere in età evolutiva: Questioni diagnostiche e aspetti relazionali. Una rassegna narrativa della letteratura. Giornale Italiano di Psicologia, 1, 231-262. doi: 10.1421/96609
 
Shively, M., G., & De Cecco, J., P. (1977). Components of sexual identity. Journal of Ho-mosexuality, 3 (1), 41-48.
 
Stoller, R. J. (1975). Sex and Gender: The Development of Masculinity and Femininity, Karnac press.