29 - 09 - 2025

Giulia Intra

Laurea in “Educatore sociale e culturale”

Sessualità nella persona con disabilità: argomento tabù per la società e la famiglia. Infantilizzazione, proibizione, isolamento sociale.

L’interesse verso questo corso di specializzazione è nato proprio, dalla mia esperienza personale, che, passo dopo passo, ha suscitato in me maggiore curiosità e voglia di approfondire il tema della consulenza sessuale. Durante un anno di lavoro, all’interno dell’associazione sopra citata, ho avuto l’opportunità di assistere a una situazione in cui due ragazz* avevano iniziato una relazione, ma i loro genitori non sapevano come comportarsi. Anche i ragazz* stessi avevano le idee confuse riguardo a come gestire la loro nuova esperienza. In questo contesto, il servizio per le famiglie e i diretti interessati si è rivolto a noi per ricevere supporto e indicazioni su cosa fare e come affrontare una relazione. Questa esperienza mi ha fatto comprendere l’importanza di fornire un aiuto concreto e informato.

Nell’immaginario sociale le persone con disabilità sono generalmente rappresentate prive di sessualità o sessualmente “neutre”, la tendenza è quella di disconoscere o neutralizzare la possibile espressione della sessualità della persona con disabilità, a meno che tale espressione non emerga come un dato problematico.

Le educatrici, le volontarie, i genitori etc. hanno un ruolo fondamentale nella formazione dell’identità sessuale delle persone con disabilità. La necessità di promuovere una formazione dei caregiver permette di evitare stereotipi e false credenze, favorendo una maggiore percezione del Sé sessuale e corporeo, e spesso una certa autonomia.

A differenza di quanto comunemente si pensa, la disabilità intellettiva non inibisce la libido né rende la pulsione sessuale della persona con disabilità sostanzialmente diversa da quella del normodotato.

La sessualità e l’affettività degli individui è regolata dai centri del Sistema Nervoso Centrale, in particolare dal sistema limbico. Nel caso di persone con disabilità intellettiva è molto probabile che queste componenti non vengano compromesse dal Ritardo, questo significa che la dimensione della sessualità appartiene a un ambito potenzialmente sano.

Le persone con disabilità sperimentano una progressiva frustrazione e negazione dei loro bisogni sessuali. Nel momento in cui questi bisogni si manifestano, la famiglia spesso sperimenta un crescente imbarazzo nel non riuscire a dare risposte adeguate, così che spesso queste persone avvertono la sensazione di non poter condividere con nessuno le proprie esperienze affettive.

“È facile incorrere in pregiudizi o comunque incomprensioni quando coloro che devono sperimentare l’esperienza erotico-sessuale sono individui che non hanno un’autonomia o comunque una serenità psicofisica, a maggior ragione se le stesse persone con disabilità sono costrette a vivere all’interno di istituzioni pubbliche o private.

La possibilità di promuovere progetti mirati alla formazione degli operatori, che quotidianamente convivono con certe disabilità, o comunque con individui che difficilmente riescono a essere autonomi e autosufficienti, sottolinea l’esperienza del cambiamento e nello specifico della rottura di pericolosi stereotipi e false credenze.

Progettare interventi mirati, sostenuti dalle istituzioni, garantisce la cultura della differenza, l’abbattimento dell’ignoranza e un processo pedagogico in tema di sessualità. Chiaramente, opporsi a questi movimenti e importanti idee del cambiamento sociale e culturale significa dare ragione ancora una volta alla paura della sessualità e quindi confermare nuovamente l’ignoranza e il tabù del sesso.”

Per affrontare queste sfide è fondamentale l’intervento di professionist* espert* in consulenza sessuologica. La consulenza, infatti, non si limita a rispondere a domande tecniche, ma svolge un ruolo cruciale nell’aiutare le persone con disabilità e le loro famiglie a esplorare e comprendere la propria sessualità in modo consapevole e sano. Le consulenze sessuologiche sono uno strumento di educazione, supporto e orientamento che permette di affrontare in modo competente e senza tabù le difficoltà legate alla sessualità e all’affettività. Solo attraverso una comunicazione aperta e un supporto qualificato possiamo garantire che ogni persona, indipendentemente dalle proprie condizioni, possa vivere una sessualità sana, soddisfacente e consapevole. L’informazione, l’educazione e la consulenza sono essenziali per abbattere i pregiudizi e promuovere una maggiore inclusività nella sfera affettiva e sessuale.

Bibliografia:

Educazione alla sessualità e disabilità di Luca Decembrotto

Affettività e sessualità nella disabilità. La formazione degli operatori di Fabrizio Quattrini, Mario Fulcheri

Disabilità intellettiva e affettività: spunti dalla letteratura internazionale di Mirko Cario