09 - 12 - 2024

Susanna Donati

Medico Chirurgo Specialista in Psicologia Clinica, Psicoterapeuta, Perfezionata in Sessuologia, Membro CIS, Psicoanalista S.P.I.-I.P.A.

MEMORIE DI UN CONSIGLIERE ONORARIO

Il Tribunale

Forse non tutti sanno che il Tribunale per i Minorenni è strutturato in maniera molto diversa da tutti gli altri.

Ogni decisione, infatti, viene presa da quattro Giudici che hanno pari poteri, due Magistrati laureati in legge e due Magistrati Onorari (un uomo e una donna perché devono ricordare simbolicamente la coppia genitoriale) scelti tra professionisti con esperienza in ambito psico-socio-pedagogico e/o psichiatrico.

I Magistrati Onorari rimangono in carica tre anni finiti i quali possono rifare domanda per un massimo di altre due volte, pertanto, se riscelti, la loro carica arriva ad un massimo di nove anni. A quel punto, se sono interessati a continuare, se erano al Tribunale Ordinario, cioè erano Giudici Onorari, possono partecipare alla selezione per la Corte d’Appello, divenendo così Consiglieri Onorari, oppure se erano in Corte passare all’Ordinario ma in entrambi i percorsi vigono le stesse regole.

Personalmente ho lavorato come Giudice Onorario per nove anni e sei mesi, perché il Consiglio Superiore di Magistratura chiese a me e ad altri di protrarre il mandato a causa di alcuni problemi burocratici che erano sorti in Procura, e nove anni in Corte d’Appello.

Il fatto che sto per narrare è accaduto verso la fine del mio servizio.

L’Organizzazione

Il mio lavoro consisteva nell’andare a prendere copia di tutti i fascicoli che si sarebbero trattati in Udienza non oltre la settimana prima della data per essa fissata (non oltre perché gli aggiornamenti arrivavano sempre all’ultimo!). Dovevo leggerli attentamente, di solito erano circa una trentina, per sapere di cosa si sarebbe trattato e per farmi eventualmente già qualche idea da potere poi discutere con gli altri. Pari poteri significava anche che l’idea di maggioranza sarebbe stata la traccia della sentenza finale.

Mentre al Tribunale Ordinario per quanto riguardava le Udienze Civili vedevo le parti, e a volte incontravo anche i minori, in Corte d’Appello tutto si svolgeva con le carte, al massimo entrava in aula qualche Avvocato con dei fogli in mano per aggiungerli o per chiarire o ribadire qualcosa di quello che già era presente scritto nel fascicolo.

Quella volta un “caso” attirò fortemente la mia attenzione.

Il Mio Ricordo

Una coppia regolarmente sposata, non potendo avere figli, si era rivolta al Tribunale Ordinario per richiedere l’idoneità per l’adozione. I Giudici del primo grado li avevano sottoposti a Perizie d’Ufficio alle quali loro avevano affiancato Perizie di Parte. Da tutti quei documenti emergevano descrizioni favorevoli che sostenevano un buon funzionamento sia delle due persone prese singolarmente sia delle dinamiche della loro coppia ma la sentenza negava loro l’idoneità adducendo ragioni piuttosto “fumose” motivo per cui avevano fatto ricorso in Appello.

Non mi era mai capitato un testo di sentenza così particolare; leggendo bene gli atti mi feci l’idea che il motivo “nascosto” del diniego fosse il fatto che la moglie era… una donna trans.

L’Udienza

Il giorno dell’Udienza ho cercato di arrivare preparata. L’altro Consigliere Onorario era un collega che conoscevo da moltissimo tempo: avevamo lavorato insieme al Distretto Militare e in altri posti. Avevamo sempre avuto un rapporto umano eccellente ma se io pensavo A lui pensava Z e viceversa. Spesso facevamo discussioni all’”ultima teoria” con esiti variabili. Poi si andava a bere un caffè, che di solito mi offriva lui cavallerescamente, e davanti al distributore ridevamo e scherzavamo in armonia. Il nostro rapporto mi ha sempre ricordato quello di Ralph il lupo e Sam il cane pastore della Warner Bros.

Quando arriva il turno della discussione del caso della coppia il primo Magistrato nega l’idoneità, il secondo anche ed il collega pure. Secondo la regola della maggioranza non serve che io parli ma posso comunque farlo. Ai Giudici ricordo l’uguaglianza di diritti di tutti i cittadini citando la Costituzione e al collega Onorario che fior di esperti hanno esaminato la coppia (che noi non conosceremo mai) scrivendo conclusioni favorevoli all’unanimità. Per cui chiedo a tutti di chiarirmi meglio le motivazioni del giudizio espresso e così in tal modo innesco la discussione. Il primo a rispondermi è il collega obiettando che anni addietro riformavamo coloro  che presentavano quello che allora si chiamava “Disturbo di identità di genere” con un articolo psichiatrico. Ribatto che quel ricordo risale a molto tempo fa; come una volta essere omosessuale era di per sé stessa una patologia, così oggi essere transessuale non può più essere considerato tale ma bisogna valutare ogni singolo individuo perché, e cito il Prof. Rifelli: “neppure essere eterosessuale è di per sé stesso garanzia di salute mentale”!

A questo punto i Giudici sono molto interessati e mi fanno domande sulle possibili ripercussioni sui minori di tale situazione. Allora non si trovavano molti articoli in merito a questo a causa della novità temporale, alcuni studi europei si erano interessati ai figli di coppie cogenitoriali ma il nostro caso era diverso perché la moglie era una donna trans e non c’era ancora nulla di specifico disponibile. Comunque (come diceva Rifelli) gli attuali omosessuali e trans sono nati tutti da coppie etero…

La discussione è stata lunga, articolata ed interessante e alla fine abbiamo concordato di chiedere un quesito al Perito su un’unica questione che, vero, non era stata scritta in modo chiaro.

Quando è arrivata la risposta non ero nel Collegio di quell’Udienza ma mi è stato riferito che hanno ottenuto l’idoneità richiesta.

Mi hanno anche detto, con tono di rimprovero bonario, che pare che siamo stati il primo Tribunale a concederla ad una coppia con un membro trans. Ne sono felice ma non sarebbe stato possibile se non mi fossi trovata a lavorare con persone intelligenti, aperte e così oneste intellettualmente per le quali nutro profondo rispetto e stima e delle quali sento una certa nostalgia.