Angelica Dalena
Psicologa, Consulente Sessuale
Oltre le corde c’è di più…
Quale significato si cela in ogni singolo nodo di quelle che sono le legature che hanno reso il bondage una vera e propria arte dall’Oriente all’Occidente? Prima di tutto, andiamo a conoscere cosa è il bondage.
Bondage è la prima lettera dell’acronimo BDSM, una vasta gamma di pratiche erotiche, che sta per Bondage, Disciplina/Dominazione, Sottomissione/Sadismo e Masochismo. Il suo significato sta per “schiavitù” erotica e viene utilizzato per indicare un insieme di tecniche che mirano ad esplorare il sesso attraverso il gioco di ruoli del “dominatore” e del “sottomesso” creando un legame fisico e mentale basato anche sulla fiducia e sul consenso. In particolare, il bondage prevede la limitazione dei movimenti del sottomesso utilizzando diverse tipologie di strumenti. Una pratica specifica è quella del rope bondage che vede l’uso delle sole corde per immobilizzare e che ha due stili prinicipali: il metodo Occidentale, sviluppato negli Stati Uniti e chiamato american bondage, e quello Orientale che nasce in Giappone, conosciuto come shibari (“legare”) o kinbaku (“legatura stretta”). L’unione dei due stili ha dato origine anche a quello che oggi viene chiamato fusion bondage. Il bondage è quindi una pratica sadomaso che vede la sua espressione a vari livelli. Si distinguono: il light bondage, ovvero la legatura solo delle mani e/o dei piedi, la mummification, che prevede forme di annodamento che impediscono ogni movimento e, infine, la suspension, quando la persona legata e sottomessa viene anche appesa.
Si può decidere di fare bondage per tanti e diversi motivi. Lo si può fare per divertimento, perchè eccita, per il gusto estetico delle legature, per abbandonarsi ed estraniarsi dalla realtà, per il piacere delle sensazioni di costrizione e di sofferenza o per il piacere di controllare e dominare il partner o di sentirsi controllati e sottomessi. Può essere un modo per arricchire la sessualità, sperimentare nuove sensazioni, spingersi oltre i propri limiti fisici ed emotivi assaporando l’abbandono totale di se stessi.
In origine il bondage non nasce come pratica erotica, al contrario, vede le sue influenze nella tortura tradizionale e nell’hojojutsu.
L’hojojutsu (“l’arte della corda che cattura”) è un’arte marziale che prevede l’uso di corde per catturare e immobilizzare l’avversario, in cui, l’articolazione della legatura variava in base al crimine commesso e alla classe sociale. Il venire legati era considerato assai disonorevole tanto quanto subire una punizione o una tortura veniva percepito come fonte di vergogna.
Per un giapponese, infatti, il commettere un reato, oltre a rappresentare l’infrazione di una legge, macchia il buon nome del gruppo e della famiglia di cui si fa parte generando un forte senso di colpa.
Sarà l’artista giapponese Seiu Ito (1882-1961) ad accostare l’eros al bondage rendendolo una pratica sensuale e sessuale come la conosciamo oggi. Seiu chiamava l’atto del legare “shibari” (“legatura”) o, più spesso, “seme”, ovvero “tortura”, poichè era interessato non tanto alla tecnica della legatura in sé, quanto alla rappresentazione della sofferenza, del tormento e della vergogna. Inizialmente, infatti, le sue legature erano molto semplici e finalizzate a catturare la “bellezza della sofferenza” e a sperimentare le possibilità erotiche della “tortura”.
L’arte della legatura permette a chi viene legato di lasciar andare il controllo, di abbandonarsi completamente al volere della persona dominante in un atto di estrema fiducia mostrandosi più vulnerabile: l’effetto è dunque quello di liberarsi da tutti i vincoli che ci si pone nella vita di tutti i giorni agendo sui meccanismi di difesa della propria mente e aiutando a dimenticare nervosismo e altri stati d’animo prima accumulati. Farsi avvolgere da corde permette di estraniarsi dall’ambiente in cui ci si trova, sentendosi liberi dalle proprie responsabilità e aiutando di conseguenza a rilassarsi, eliminando ansia e stress. Si aggiungono inoltre le sensazioni di costrizione che, assieme al contatto e allo scambio emotivo con il partner, inducono alla secrezione di alcune sostanze nel nostro cervello, quali endorfine, ossitocina e adrenalina, che donano un senso sia di lucidità sia di percezione di una condizione di rilassamento pressoché ipnotico (denominato “ropespace”). Mai finalizzato all’amplesso, il kinbaku consente ai due partner di accedere al proprio spazio fisico e psicologico permettendo agli aspetti più intimi del sè, alle proprie fantasie e idee di venire alla luce e realizzarsi, senza il timore di un giudizio o rifiuto. Affinché una coppia possa però esercitare le legature si deve instaurare tra i due una fiducia di base. Per questi motivi e per l’intensità dell’esperienza, a volte si toccano aspetti dei quali è difficile parlare, aspetti intimi, desideri che magari sentiamo il bisogno di esplorare e che trovano più facile espressione per mezzo del corpo e delle corde. Per qualcuno potrebbe trattarsi di sensazioni molto forti e ingestibili, per altri il bondage può dare davvero tanto a livello emotivo, sensoriale, relazionale e sessuale. Come sostiene Ayzad, giornalista ed esperto di sessualità alternative, «l’eros estremo è l’arte di rendersi vulnerabili. ‘Arte’ è qualsiasi cosa riesca a toccarti nell’anima e trasformarti almeno un po’. Non importa che si tratti di un quadro, un brano musicale, un piatto ben riuscito o un incontro sessuale. Il punto è evolversi un pochino, capire qualcosa di più su se stessi, cogliere un’idea del mondo anche minimamente più chiara di prima». E visto che il bondage non è finalizzato al rapporto sessuale, si può fare con partner con cui abbiamo relazioni diverse – di amicizia, di amore, di sesso, persino di conoscenza casuale – e possiamo farlo in modi e con finalità differenti, così come nella vita ci rapportiamo in modi diversi con persone diverse.
BIBLIOGRAFIA
• Andrea, Tutto il bello del bondage, LA QUARTA CORDA
https://www.laquartacorda.it/tutto-il-bello-del-bondage/
• AJZAD , L’arte del (buon) BDSM.
https://ayzad.com/it/larte-del-buon-bdsm/
• BDSM oltre le sfumature di grigio, PSICOLOGIA CONTEMPORANEA n.270, 30-10-2018
https://www.psicologiacontemporanea.it/blog/bdsm/
• Bondage shibari e kinbaku, Scuola di bondage
https://www.scuoladibondage.it/bondage-shibari-kinbaku/
• Lidia Pregnolato , Alla scoperta dell’arte del bondage, THE WOM, 07-10-2021.
https://www.thewom.it/lifestyle/love-sex/sessualita-bondage#leoriginidelbondageerotico
• Storia di corde e di nodi: il bondage, libertà oltre i limiti, BRAINSTROMING CULTURE, Annalisa Civitelli, 10-11-2018
https://www.brainstormingculturale.it/il-bondage-liberta-oltre-i-limiti/